Specie protette di uccelli continuano a far gola a persone senza scrupoli, il cui obiettivo è sottrarre i piccoli volatili al loro habitat naturale e venderli al miglior offerente. Un uomo è stato fermato dai carabinieri della Stazione di Faro Superiore, mentre catturava le povere bestiole con delle reti. I militari dell’Arma lo hanno denunciato a piede libero, sottoponendo a sequestro il materiale usato per l’attività illecita e le gabbie, all’interno delle quali vi erano numerosi uccelli. Oltre quarantacinque tra cardellini, verzellini, lucherini e fanelli sono tornati liberi grazie all’intervento dei carabinieri, che hanno individuato la postazione e messo la parola fine alla prigionia dei volatili. Il flusso migratorio che attraversa ogni anno lo Stretto di Messina, con milioni di uccelli di oltre 328 specie diverse, interessa anche questi uccelli cosiddetti “c anori”, purtroppo ancora oggi oggetto dei desideri di uccellatori che mantengono vivo un mercato lucroso. Una volta aperte le sbarre delle gabbie (alcune veramente microscopiche), gli uccellini tutti hanno cantato mentre volavano finalmente verso un cielo senza più confini. Fino a pochi minuti prima, le imbracature avvolgevano i loro minuscoli e li imprigionavano in reti a tal punto da tenerli in una prigionia intollerabile. Anna Giordano, ambientalista del Wwf, ringrazia di cuore i carabinieri della Stazione dii Faro Superiore, non nuovi a sequestri simili nel territorio di loro competenza, «per avere ripristinato la legalità e restituito la libertà a chi l’aveva avuta sottratta da soggetti privi di alcun rispetto non solo delle leggi ma anche della natura meravigliosa di questa terra di migratori».