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I precari del Comune sul piede di guerra

 Passano i mesi, ma le incognite non si trasformano in certezze. La precarietà non diventa stabilità. Nel senso letterale del termine. A fine 2014 la stabilizzazione dei quasi 300 contrattisti di Palazzo Zanca sembrava cosa fatta, un iter avviato e che invece rimane in fase di stallo. E preoccupa, perché nel frattempo nuovi dubbi e interpretazioni di norme alimentano inquietudini. Così le appena elette rappresentanze della Rsu del Comune hanno convocato per martedì alle 10 un’assemblea che si preannuncia infuocata. Un’assemblea autorizzata di tutto il personale a tempo determinato, 292 contrattisti, la gran parte al servizio del Comune da oltre vent’anni. «Non si possono far pagare gli errori di 25 anni di mala politica e di mala amministrazione – scrivono gli Rsu Paolo De Domenico, Gabriella Giannetto, Gaetano Giordano e Antonino Ursino – ai precari storici del Comune. Cala il sipario e la stabilizzazione è ancora tutta da studiare. La svolta promessa dall’Amministrazione “dal basso” ha cambiato verso?». I contrattisti lamentano «il perseverare di disparità di trattamento rispetto agli impiegati di ruolo, sia in termini economici che di organizzazione del lavoro». Quindi rivendicano «il diritto a condizioni lavorative più eque e confacenti alla professionalità acquisita ed all’impegno quotidiano profuso nell’erogazione dei servizi alla collettività», per questo chiedono con forza «risposte immediate, chiare ed esaustive sui processi di stabilizzazione a tutt’oggi in fase di stallo, situazione che porta un concreto rischio di perdita del posto di lavoro e conseguente paralisi dei servizi». I sindacalisti Rsu invitano all’assemblea anche i vertici amministrativi di Palazzo Zanca, per «una seria interlocuzione». Stavolta i contrattisti vogliono andare fino in fondo e promettono che, «in caso di mancato riscontro», l’assemblea di martedì mattina «rappresenterà la prima di una lunga serie di iniziative di protesta, finalizzate alla definizione di quella che senza dubbio può definirsi la più lunga e vergognosa vertenza della storia del pubblico impiego». Le prime risposte l’Amministrazione dovrà darle sull’iter fermatosi a cavallo di Capodanno, dopo il parere interlocutorio del ministero dell’Interno. Il Comune avrebbe dovuto predisporre un nuovo piano del fabbisogno del personale, chiarire i dubbi legati ai 32 vigili urbani e proseguire nelle procedure di stabilizzazione. Ma su questo fronte sembra essere piombato un silenzio che adesso gli stessi   precari vogliono rompere.

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