Pure il 18 marzo 2015 passa agli annali per l’ennesima barbara aggressione a controllori dell’Atm. Ancora una nota stonata, quindi, nell’offensiva al portoghesimo lanciata dal Comune e dall’azienda trasporti. Argomento balzato, peraltro, in cima alle preoccupazioni dell’Amministrazione e la cui portata è tutt’altro da trascurare. Questo perché in gioco c’è l’incolumità di chi svolge semplicemente il proprio dovere, il quale, oggi più di ieri, prima di salire a bordo di un autobus o di un tram per chiedere il titolo di viaggio è bene che sappia cosa può capitargli. L’ultimo, gravissimo episodio si è registrato nella tarda mattinata di ieri. Intorno alle 13, due verificatori salgono a bordo di un cityway, alla fermata tra il viale della Libertà e via Brasile. Cominciano a chiedere il biglietto ai passeggeri. Non mancano, però, i soliti furbetti. Un giovane risponde: “Non aiu nenti, vaja». L’amico ci mette il carico: «Vatinni». Dopo attimi di tensione, con tanto di insulti, si verifica l’impensabile. Nei pressi del capolinea dell’Annunziata si consuma la violenza. Il personale Atm viene preso a calci e pugni, mentre i balordi si dileguano. I malcapitati ricorrono alla cure dei sanitari del Pronto soccorso dell’ospedale Piemonte. Scatta la segnalazione alla segnale operativa della polizia. Le Volanti raggiungono il luogo incriminato e avviano le indagini. In poco tempo, gli agenti individuano gli aggressori: V.V.A., 18 anni, e M.C., 16 anni, nei confronti dei quali scatta una denuncia per minacce e lesioni aggravate. Qualche ora prima, sempre all’Annunziata, si era reso necessario l’intervento della polizia municipale per risalire all’identità di un altro portoghese rifiutatosi di fornire le generalità. La giornata di ieri si era aperta con un comunicato diffuso dall’ufficio stampa di Palazzo Zanca relativo all’aggressione precedente su un bus in quel di Ganzirri. L’assessore alla Viabilità e trasporti Gaetano Cacciola, il direttore generale dell'Atm Giovanni Foti e il commissario speciale Domenico Manna hanno espresso solidarietà «a quanti sono stati vigliaccamente aggrediti mentre stavano svolgendo con impegno il difficile lavoro di verifica». Per Foti si tratta di un problema «che non è soltanto di evasione al pagamento del biglietto ma, ancor di più, di intolleranza al rispetto delle regole che sfocia in comportamenti violenti nei confronti dei lavoratori». E ancora: «Abbiamo già avviato piani d'azione per aiutare i dipendenti» e garantire «la sicurezza a bordo. Abbiamo incontrato il questore Giuseppe Cucchiara, anche per concordare alcuni puntuali interventi. L’Atm presenterà a breve una proposta per eseguire verifiche a bordo con la presenza di forze dell’ordine e informerà preventivamente la Questura di altre iniziative. Altre proposte comuni sono allo studio a supporto dei lavoratori che agiscono nella Ztl». E proprio mentre veniva commesso l’ultimo atto brutale, tra il viale della Libertà e il capolinea dell’Annunziata, la Questura si affrettava a precisare, tramite una nota stampa, che «la sicurezza sui mezzi di trasporto pubblico è da tempo all’attenzione della polizia di Stato e delle forze di polizia in generale. Lo scorso 13 marzo, il questore e il direttore dell’Atm Foti hanno ulteriormente concordato modalità di intervento a tutela dei lavoratori dell’azienda e dei passeggeri, anche attraverso il saltuario ricorso all’impiego del poliziotto di quartiere e il pronto intervento delle pattuglie del 113 a richiesta dell’Atm. Nonostante i recenti episodi riportati dalla stampa, non pare vi siano situazioni tali da destare allarme sociale». Chissà se le vittime delle aggressioni sono dello stesso avviso?
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