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Stadi, la giunta vota il comodato d’uso

Stadio Celeste

 La pezza è stata messa, adesso i rapporti tra Comune ed Acr Messina per la gestione di San Filippo e Celeste sono regolamentati. La giunta Accorinti ha votato la delibera di concessione in comodato d'uso fino al prossimo settembre, un intervento necessario che pone fine al periodo di vuoto amministrativo che si protraeva ormai da sei mesi, durante i quali si è originata una situazione sui generis, tra tariffe per l'utilizzo degli impianti da saldare ed interventi effettuati negli stessi da compensare, che dovrà adesso essere risolta. Sta lavorando sodo l'assessore Sebastiano Pino e i risultati si vedono. Il primo passaggio da effettuare riguarda l'ampliamento della capienza, necessario per lo svolgimento dei concerti estivi di Jovanotti e Vasco Rossi. Discorso del tutto aperto, invece, per quanto riguarda un eventuale affidamento pluriennale dello stadio e delle aree limitrofe. Il presidente della commissione Sport, Piero Adamo, intervenendo alla seduta della III Circoscrizione, ha chiarito che «ad oggi non è stata presentata alcuna proposta agli uffici di Palazzo Zanca». Diversi consiglieri avrebbero manifestato la loro contrarietà ad un eventuale affidamento dello stadio per 99 anni, considerando in questo senso più opportuno un'acquisto che un “prestito” per una durata così lunga, che però, è giusto ricordarlo, permetterebbe di ottenere eventuali finanziamenti dal credito sportivo per progetti di valorizzazione. Dal civico consesso emerge invece la disponibilità a discutere una concessione per un periodo più ridotto (dai 5 ai 10 anni). «Il San Filippo è l'unico impianto agibile in città, tutte le altre strutture non lo sono»: non usa mezze parole il dirigente Salvatore De Francesco per illustrare le precarie condizioni in cui versano gli altri impianti, a partire dal “Celeste”. E tra i tanti casi da risolvere c'è senza dubbio quello del “Marullo” di Bisconte, campo attualmente funzionante grazie agli sforzi di un comitato informale di associazioni, con a capo il Camaro 1969, che in questi mesi si è sostituito all'ente pubblico garantendo i servizi necessari per gli allenamenti e la disputa di partite di campionato, inizialmente per 9 società, oggi addirittura per 14. Sono stati effettuati interventi, fatturati e contabilizzati dagli uffici tecnici, che andranno in compensazione con i costi maturati. Ma una parte di merito va anche al Dipartimento Sport, che ha avuto il buon senso di dare il via libera ad una soluzione d'emergenza pur di non chiudere i cancelli e complicare la vita a decine di calciatori dilettanti, di tutte le età, che amano polvere e gol. Nei prossimi giorni il rapporto verrà formalizzato con la sottoscrizione di un comodato d'uso fino al prossimo settembre. Nel frattempo si valuterà quale strada imboccare. «Attualmente l'impianto non è agibile, risulta per questo complicato procedere con una gara che esporrebbe l'ente ad eventuali contenziosi», ha spiegato De Francesco. L'unica possibilità alternativa al rinnovo del comodato è la definizione di un progetto che attribuisca all'aggiudicatario l'onere di ottenere l'agibilità entro un termine prefissato, in “cambio” del saldo del canone.

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