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Ci risiamo, controllore aggredito su un bus dell’Atm

L’ultima aggressione sul bus diretto a Giampilieri, ieri pomeriggio, non ha fatto abbassare la guardia ai controllori dell’Atm. Ancora un verificatore aggredito durante un controllo antiportoghesismo. Una donna, dopo essere salita sul veicolo pubblico insieme a una collega, ha chiesto a due giovani di mostrare il biglietto. Al loro rifiuto ha chiesto loro le generalità. Ma quando ha scoperto che quelle fornite erano false i due giovani le hanno prima strappato di mano il libretto dei verbali e poi il borsello. Quindi sono scesi dall’autobus facendo perdere le tracce. Al controllore non è rimasto altro da fare che chiedere l’intervento dei carabinieri. Già sabato scorso altri due controllori erano stati aggrediti sul tram da uno studente sorpreso a viaggiare senza biglietto. Ecco, quindi, che il lavoro dei verificatori è cresciuto in maniera evidente, diventando altresì molto più impegnativo (e pericoloso), specie negli ultimi mesi, quando la controffensiva al portoghesismo è divenuta più serrata. In questi giorni, anche senza nessuna sistematicità che rischia di rendere prevedibile l’intervento, scattano dei veri e propri blitz dei verificatori titoli di viaggio che chiudendo le porte del bus o del tram passano in rassegna tutti coloro i quali si stanno servendo del mezzo. Un giro di vite, quello impresso dall’azienda di via La Farina, a partire da ottobre scorso quando tutto il capitolo dei controlli è stato avocato dai vertici amministrativi e organizzativi per una revisione della metodologia d’intervento. Le multe elevate dai soli Vtv (esclusi quindi gli ausiliari del traffico delle Ztl che si occupano degli stalli blu delle auto) nel 2014 sono quasi triplicate rispetto a quelle effettuate nei dodici mesi precedenti. Si è passati dai 2124 verbali per “viaggio senza titolo” a quota 5752 dell’anno passato. Ma è negli ultimi tre mesi che è arrivata la vera accelerazione. 1521 le multe di ottobre, 1166 a novembre e 873 quelle di dicembre. Totale 3560 cioè 1400 in più di quelle elevate in tutto il 2013. Per avere un’idea del cambio di ritmo basti pensare che a gennaio 2014 furono 167 le sanzioni e 187 quelle di febbraio, cioè un decimo di quelle di ottobre. Sono una ventina i verificatori che operano nell’azienda trasporti e che hanno preso di petto il malcostume, molto messinese, di viaggiare gratis “tanto non c’è nessuno che controlla!”. È di 20 euro la multa per chi viene beccato dai controllori, ammesso che paghi però entro due mesi. Altrimenti la furbata vale 60 euro. Evidentemente, però, questa severità, a qualcuno, non va giù facilmente. Il caso di venerdì scorso, il penultimo in ordine di tempo, quando un giovane studente ha prima minacciato e poi aggredito due verificatori che lo avevano “incastrato” sul tram, è arrivato in una giornata in cui sono state 122 le multe, cioè, più di tutte quelle dello scorso mese di maggio. Il crescente numero di verbali naturalmente ha ripercussioni sugli introiti dell’Azienda. L’incasso del 2013 era stato di 18.168 euro (cioè meno del lordo di uno solo degli stipendi dei 570 dipendenti ). Nel 2014 la quota è salita del 151% fino a 45.667 euro. Il dato solo sull’ultimo semestre arriva al 200% perché da giugno a dicembre 2014 l’incasso è stato di 37.107 euro. La coscienza che i controlli ci sono, e sono seri e frequenti, è deterrente utile a cancellare sui mezzi pubblici la solita differenza fra una Messina più “furba” e una con la coscienza di non essere fessa ma solo di trovarsi dalla parte del giusto.

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