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Tremestieri, la draga c’è, ma anche lo scirocco

 La motonave “Giuseppe Cucco” della società La Dragaggi di Chioggia è approdata ieri pomeriggio al molo di riva degli approdi di Tremestieri. Comincia oggi, ma più probabilmente slitterà a causa dello scirocco che infuria da ieri sera, la terza operazione di dragaggio degli ultimi tre mesi. Si tratta dell’ennesima difesa temporanea dagli insabbiamenti prodotti all’interno del piccolo porto in conseguenza dell’erosione dei tratti più a sud, tra Santa Margherita e Galati Marina, ma anche e soprattutto della problematicità e fragilità degli approdi. L’autorizzazione, rilasciata dall’Assessorato regionale al Territorio e Ambiente, consente all’Autorità portuale il dragaggio di circa 40.000 metri cubi di materiale sabbioso, che sarà posizionato nel fondale a nord del piccolo porto (quello davanti alle casette di via Veglia e Carbonara), ad una distanza di un chilometro e duecento metri dagli approdi d’emergenza. Il fronte di fondale marino interessato dall’abbancamento della ghiaia, secondo l’ordinanza emessa dal comandante della Capitaneria di porto, Nino Samiani, dovrà avere un’ampiezza di 70.000 metri quadrati ed una lunghezza di circa un chilometro e trecento metri. Di per sé, il secondo intervento di prelievo e smaltimento della sabbia affidato dall’Authority alla società veneta potrebbe, in condizioni normali, richiedere una settimana, comprese le successive ispezione del fondale. La più grande preoccupazione, in relazione alla sciroccata in corso e a quelle future, è quella di dover fare i conti con il rischio di un aggravarsi dell’insabbiamento. In tal caso i lavori attualmente autorizzati potrebbero non bastare. Ed allora si riproporrebbe l’urgenza di un’autorizzazione unica, a carattere permanente.

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