Scommesse di qualità della vita che si trascinano da decenni. Singole opere che potrebbero segnare, da sole, un cambio radicale nel borgo più bello di Messina. Ovvero l’attuazione della mancata isola pedonale nelle piazze e nelle vie principali di Torre Faro, la cui pavimentazione viene sfregiata dall’invasione delle auto, specie l’esercito estivo di quelle dirette al mare senza una sola area di parcheggio. Ma anche la difesa del tratto più bello del litorale di Capo Peloro, quello che d’estate, tra il Parco letterario, l’ex Seaflight e il Pilone, diventa un osceno parcheggio abusivo. Torna in primo piano, alle soglie della primavera, a tre mesi all’estate, l’infinita vicenda del parcheggio da 500 posti nell’area comunale ex Enel “Torri Morandi” lungo la via Pozzo Giudeo, che conduce alla via Nuova, senza passare per le piazze, e alle spiagge. Un progetto che assieme ad altri – come la strada comunale Padre Pio-Marina di fuori, altra grave incompiuta – compone il piano particolareggiato “Staccando l’ombra da terra”vincitore del Concorso internazionale di progettazione bandito dal Comune nel 1999. Un progetto, il parcheggio alle Torri Morandi, che avrebbe superato da tempo tutti gli esami e sarebbe provvisto di tutti i pareri favorevoli, anche sui documenti prodotti per la Vinca (Valutazione d’incidenza) e per la Vas (Valutazione ambientale strategica), sull’intero Particolareggiato di Capo Peloro. Al di là delle autorizzazioni, il progetto – è stato più volte ribadito – non prevede volumetrie né strati di cemento ma solo una “superficie drenante” ed una dotazione di verde di circa 130 alberi. Ma perché quest’opera (cui nel decennio scorso lavorarono gli Studi Buffì di Parigi, Balbo di Roma e De Cola Associati di Messina), già finanziata dall’Ue con 1 milione e mezzo, non ha ottenuto il decreto di finanziamento? Una risposta potrà darla solo l’Assessorato regionale all’Ambiente, retto dall’ingegnere messinese Maurizio Croce. L’assessore alle Infrastrutture Sergio De Cola, fratello del co-progettista messinese, spiega che l’Amministrazione Accorinti ha prodotto alla Regione tutto il necessario, e attende, quindi, ormai solo il decreto e l’accredito. Abbiamo anche inviato a Palermo – aggiunge De Cola – a beneficio della Regione e dell’Ue, lo Studio ambientale sull’effetto cumulativo di tutti gli interventi edilizi realizzati dal 2007 ad oggi», un lavoro enorme che fa da preludio alla Vas globale (Valtuazione ambientale strategica) del nuovo Prg “condiviso” in corso d’elaborazione. E in ogni caso per le aree Sic e Zps (come Ganzirri-Faro) non vi è stata mai una procedura di infrazione ma solo di pre-infrazione». Tornando all’utilità del parcheggio, è chiaro che ci saranno poche speranze di qualità della vita e del turismo sino a quando le auto si concentreranno tutte sull’arenile, senza un’area idonea. Roba da terzo mondo.
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