Sempre sconfitto, sempre più in basso e, dopo i risultati del week-end, angosciato dal rischio di finire all’ultimo posto, quello che conduce direttamente nell’inferno della serie D. Non c’è pace per il Messina che, superato anche a Foggia, sta battendo tutti i record negativi possibili. Con quello dello Zaccheria sono sei gli stop consecutivi. Per ritrovare una striscia del genere bisogna ritornare al campionato nazionale dilettanti 1996-97 dell’As Messina. Quella, però, era una squadra dal destino segnato e con una società inesistente. Un contesto certamente diverso da quello attuale. Proprio per questo motivo, la situazione, adesso, è ancora più grave. Ai peloritani non è servito neppure l’entusiasmo che solitamente contraddistingue i cambi in panchina. Con pochi giorni a disposizione Nello Di Costanzo ha fatto di necessità virtù, mettendo in campo una squadra con un sistema di gioco facile da interpretare, il 4-4-2 che, poi, in definitiva, è il suo marchio di fabbrica. Per mandare in confusione una squadra in crisi sono bastati uno schema su corner e uno scambio scolastico in mezzo a maglie bianche. In entrambi i casi, il giustiziere ha le sembianze di Vincenzo Sarno, ex enfant prodige del calcio italiano. Poche attenuanti anche se valide per il Messina. Scelte limitate da squalifiche e infortuni ed episodi sempre contrari come in occasione del rigore solare non concesso ai giallorossi sul 1-0 per il Foggia. Non sono, però, emersi grandi miglioramenti sul piano della manovra e la qualità rimane, bel al di sotto, degli standard richiesti. La situazione di classifica è preoccupante e sabato prossimo, al S.Filippo, contro il Cosenza servirà solo la vittoria. La zona play-out è ormai acclarata. Serve, quindi, salvare il salvabile ed evitare di concludere la stagione regolare in ultima posizione. Poi sarà quel che sarà. La Reggina, con il blitz di Aversa, è ritornata in corsa e le tutte le altre squadre in lotta danno segnali di vita anche se ad alcune, come Ischia e Savoia, verrà inflitta la penalizzazione per irregolarità amministrative. A prescindere, nelle ultime otto giornate il Messina dovrà fare l’ordinario e, forse, anche lo straordinario per evitare che questa stagione vada in archivio tra le più nefaste di sempre.