"Una cesta di pane - si legge sul sito donminico.com - sulle spalle ed interminabili chilometri da percorrere a piedi. Comincia così la lunga storia di Domenico Mazza alias Don Minico e del suo storico locale “Casa di Cura Don Minico” sui Colli San Rizzo, località Quattro Strade. Un solo asso della manica per Don Minico, classe 1921: l'arte di sapersi inventare il lavoro. Poco più che ventenne aveva già sulle spalle una famiglia da mantenere, per cui iniziò a lavorare giovanissimo come garzone di forno nel villaggio collinare di Gesso. Il suo compito dopo la lunga nottata di panificazione, era quello di svalicare i Colli San Rizzo e portare il pane a Messina. Ripercorreva così gli antichi tracciati già noti in passato, famosi per essere stati testimoni dei Vespri Siciliani i moti di rivolta che nel 1282 videro l’assedio di Messina e la conquista della città da parte degli Aragonesi. Dopo la faticosa salita, arrivato al quadrivio delle Quattro Strade, prima di proseguire per Messina lungo il sentiero che porta alla Chiesa di Santa Maria della Valle “la Badiazza”, Monastero Normanno e cappella reale ai tempi di Gugliemo II, Don Minico si fermava spesso per riposarsi esattamente nel punto in cui adesso sorge il suo locale.
"L’Ecomuseo del Gusto - racconta ancora la pagina web di Don Minico - è una struttura rurale recuperata dall’incuria del tempo e dal degrado, e restituita agli antichi splendori ed aperta al pubblico da Don Minico nell’estate 2012. Ubicato a poche decine di metri dalla chiesa madre del Villaggio Gesso, Messina, è una struttura ecosostenibile ed alimentata con energie rinnovabili che riprende le antiche architetture rurali dei Peloritani.
L’idea nasce dalla volontà di Don Minico di creare un luogo d’incontro per gli amanti del gusto degli antichi sapori e delle tradizioni enogastronomiche, uno spazio interattivo dedicato anche alle scuole ed alla didattica, unendo la comunità sotto il profilo gastronomico e creando una raccolta di saperi legati alla cucina tradizionale, quella delle ricette antiche, della semplicità delle materie prime e dei sapori autentici”.
Caricamento commenti
Commenta la notizia