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"Nel cuore dell'uomo abita al verità"

E' stata un'apertura della settimana teologica, quella di ieri, dedicata agli addetti ai lavori, diciamo così. Una prolusione, quella del vescovo spagnolo Luis Francisco Ladaria Ferrer, Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, più da studi teologici che da accoglienza dell'uomo di oggi al quale si vuole parlare di Cristo con i suoi linguaggi, così come sottolineato dall'arcivescovo La Piana nei suoi orientamenti pastorali. D'altra parte da un vescovo di tradizione gesuita non ci si poteva aspettare che una lezione dall'alto contenuto teologico. Così a 50 anni dalla chiusura del Concilio Vaticano II e a 50 anni dalla costituzione di uno degli ultimi documenti dello stesso Concilio, la“Gaudium et spes”, di ben 91 paragrafi, mons. Ferrer si è voluto soffermare sul paragrafo n.22 che dà maggiormente il senso, ha specificato, della dimensione umana. Così dal parallelismo, toccato nel primo punto della prolusione, tra Adamo e Cristo che diventa contrapposizione tra peccato e grazia, perdizione e salvezza, terra e cielo, è passato a trattare il tema di Cristo rivelatore del Padre, figura che dalle 14 citazioni dell'antico testamento arriva alle 250 nel nuovo. Mons. Ladaria Ferrer ha puntualizzato lo scambio vicendevole tra Dio, che si è fatto portatore della carne offrendoci Cristo, e l'uomo, che giorno dopo giorno tende a essere portatore dello spirito. Il terzo punto trattato: il peccato delle origini e le sue conseguenze, con l'abuso della libertà dell'uomo. Nei capoversi finali del paragrafo 22 il Concilio, ha detto lo studioso, ritorna sulla speranza e sulla riconciliazione aprendosi alla trinità divina. Ad introdurre la serata il coro polifonico “Eugenio Arena” diretto dal figlio Giulio Arena. Domani, giornata conclusiva, due docenti universitari, il pedagogista Fulvio De Giorgi e il ricercatore Carlo Cirotto,  metteranno a confronto due aspetti della fede, quello scientifico e quello educativo. Un messaggio di speranza per valorizzare l'uomo e per spiegare che ognuno nel proprio piccolo può fare tanto. Sul concetto che le briciole possono diventare pane per tutti.

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