Sembra sgonfiarsi il presunto caso di ebola che ieri per tutto il pomeriggio ha tenuto Messina con il fiato sospeso. Il senegalese 39enne, giunto d’urgenza al Policlinico intorno alle 14, è ancora ricoverato in un’area protetta del reparto di Malattie Infettive. I medici attendono una risposta dall’istituto nazionale per le malattie infettiva dello Spallanzani di Roma al quale già ieri pomeriggio è stato inviato un campione biologico prelevato all’extracomunitario. I sanitari sono comunque molto più tranquilli rispetto a ieri. L’uomo non ha mai contratto la febbre e non presenta alcun sintomo della malattia che in Africa sta mietendo migliaia di vittime. Il 39enne, che risiede a Taormina, ha detto di non essersi mosso ultimamente dall’Italia. Solo a giugno si sarebbe recato in Nigeria un paese dove comunque non è presente il virus dell’ebola. E comunque il periodo d’incubazione della malattia è piuttosto breve per cui il viaggio in Nigeria, compiuto nove mesi fa, non comporterebbe alcun rischio. I medici sono dunque convinti che ebola non c’entri nulla ma era statolo stesso senegalese a far scattare l’allarme ieri mattina quando si è presentato al pronto soccorso del San Vincenzo di Taormina sostenendo di avere i sintomi della malattia. Poi incredibilmente è scappato ed è toccato alla Polizia rintracciarlo e riportarlo in ospedale. Da lì è stato trasferito in ambulanza al Policlinico. In molti ci hanno segnalato che trattandosi di un caso sospetto di ebola forse andavano adottate misure di sicurezza più drastiche. I sanitari indossavano tute e mascherine non altrettanto il senegalese che è stato avvicinato anche da alcuni poliziotti quando sull’ambulanza ha iniziato a mostrare segni d’insofferenza ed ha tentato nuovamente di allontanarsi.
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