Non sono i ritardi nella corresponsione degli stipendi dei dipendenti questa volta, anzi, non è mai stata così puntuale come sta avvenendo negli ultimi mesi. Solo le scelte fatte dal nuovo manager per tentare di riportare l’azienda trasporti su livelli accettabili a far insorgere il sindacato. Addirittura, la Uiltrasporti parla di una bomba ad orologeria pronta a scoppiare. Il segretario generale Silvio Lasagni, in una nota con la quale minaccia lo stato di agitazione, scrive che “il sindacato non è più disposto a tollerare l’atteggiamento prevaricatorio e tracotante della direzione generale dell’ATM che comporta una gestione cervellotica del personale e delle attività aziendali”. Indice puntato dalla Uil trasporti contro quelle decisioni del manager torinese assunte senza alcuna concertazione con il sindacato che ne viene a conoscenza solo dopo. Eppure, scrive Lasagni, sia il direttore generale, quanto il commissario dell’Atm, hanno promesso un’inversione di tendenza che però nei fatti non c’è stato. L’accusa più pesante che Uiltrasporti indirizza ai vertici aziendali è quella di “aver predisposto atti finalizzati al miglioramento della posizione di alcuni dipendenti affezionati e dal curriculum discutibile a svantaggio di altri”. Un atteggiamento ritenuto non in linea con quell’inversione di tendenza annunciata al suo arrivo. “La Uiltrasporti, continua Lasagni - non è più disponibile a coprire atti poco trasparenti e ora dice stop alle trattative sindacali”. Piuttosto la Uiltrasporti si rivolge all’amministrazione comunale chiedendo ancora una volta una convocazione per discutere di questa gestione aziendale ritenuta inadeguata.
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