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Bambino venduto, scatta la difesa

Hanno cercato di difendersi dall’infamante accusa di aver acquistato un   bambino rumeno di otto anni per 30.000 euro per conto di una coppia di Castell’Umberto.  Una vicenda agghiacciante scoperta dai Carabinieri che hanno arrestato otto persone compresi i coniugi siciliani, gli intermediari, la madre ed il fratello del piccolo.

Nel carcere di Gazzi si sono svolti  gli interrogatori delle otto persone coinvolte nell’inchiesta. La madre ed il fratello 19enne del bambino si sono avvalsi della facoltà di non rispondere mentre si sono difesi Vito Calianno, un brindisi da tempo residente a Timisoara in Romania ed il tortoriciano Franco Galati Rando l’uomo che più di tutti si è impegnato per accontentare la coppia di Castell’Umberto che desiderava avere un secondo figlio.
I due hanno respinto l’ipotesi della compravendita del minore. Hanno raccontato al sostituto procuratore della DDA Liliana Todaro,  di aver solo aiutato i coniugi di Castell’Umberto che volevano far giungere in Sicilia per lavoro l’intera famiglia rumena.  Un gesto umanitario per aiutare una famiglia poverissima e garantire un futuro al bambino. Sempre a Gazzi sono sentiti, dal sostituto procuratore di Patti Francesca Bonanzinga,  i due coniugi di Castell’Umberto, Aldo Galati Rando e Vincenzo Nibali.

Più o meno simile la linea difensiva cioè la volontà di aiutare la famiglia rumena e per questa ragione erano stati ingaggiati i due cugini Galati Rando e Calianno.
A sborsare la cifra i due agiati coniugi di Castell’Umberto che avevano fatto fortuna in Svizzera gestendo alcuni alberghi ed acquistando diversi appartamenti.  Nonostante avessero già una figlia di 19 anni da tempo desideravano un secondogenito che non arrivava. Così, secondo i Carabinieri già dal lontano 2008 avevano organizzato tutto, denunciando in Municipio la nascita mai avvenuta di un bambino. Sette anni dopo avrebbero deciso di far scattare il loro piano rivolgendosi all’amico Nibali che a sua volta ha contattato i Galati Rando e infine Colianno un uomo che in Romania, secondo gli investigatori, aveva contatti con il mercato delle adozioni irregolari. La sera de 17 gennaio scorso Nibali consegnò ad Aldo Galati Rando i 30.000 euro della coppia. Soldi che servirono a convincere la madre del bambino a cederlo. Poi il viaggio in macchina fino a Messina dove li attendevano i Carabinieri.  

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