Messina

Martedì 30 Aprile 2024

Un grande lavoratore con il calcio nel cuore

 Piangono in tanti – non solo i familiari straziati, la moglie Eleonora Minutoli, il figlio Davide e la secondogenita di 15 anni – per la morte del quarantaseienne Salvatore Rifici. Perché era un uomo tutto d’un pezzo, leale, uno sportivo vero, che un padre di famiglia e un grande lavoratore. Era cresciuto a Gravitelli, poi da sposato s’era trasferito in una casa del Piano di zona di Santa Lucia sopra Contesse, ma in tanti rioni e negli ambienti calcistici si era fatto conoscere ed apprezzare per la sua lunga militanza in varie squadre. A dispetto dell’età e con la solita passione, era il portiere della formazione dei “Red Lions” che gioca nel Campionato Uisp. Soprattutto, costituiva un esempio per i più giovani. Nel mondo del calcio dilettantistico Salvatore era conosciuto anche perché padre di Davide Rifici attaccante della squadra del Camaro, in prima categoria. A suo figlio, studente del Liceo classico La Farina, aveva trasmesso la sua passione sportiva. Anche nel suo percorso lavorativo Salvatore Rifici non s’era mai risparmiato. Per molti anni era stato il titolare dell’autolavaggio ubicato nelle vicinanze del Teatro Vittorio Emanuele. Lasciata quest’attività, s’era proposto come piccolo imprenditore nel settore del commercio, acquistando un furgone e curando personalmente le consegne di alimenti e gelati. Riusciva anche a prestare opera di volontariato di protezione civile, nella qualità di vigile del fuoco discontinuo.(a.t.)

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