L’espressione è di quelle fin troppo abusate ma non si può non parlare di allarme rapine per descrivere quanto sta accadendo in questi giorni in città. Una serie di colpi ai danni di esercizi commerciali che riporta alla mente il clima di paura di qualche mese fa quando entrare in una farmacia era diventata una delle attività più rischiose in assoluto. Arrestati i giovanissimi responsabili per qualche settimana è tornata la calma. Purtroppo da qualche giorno il trend si è nuovamente invertito. Fioccano le rapine in negozi di vario genere. Non solo farmacie e tabaccherie ma ormai i malviventi non fanno più distinzione. Resta invariato solo l’orario preferita dai banditi, quello di chiusura dei negozi, quando il bottino è più consistente. Il che dovrebbe consentire alle forze dell’ordine di programmare meglio gli interventi di pattugliamento della città. Ma resta un territorio estremamente vasto difficile da controllare in maniera capillare. L’ultimo colpo ieri sera alla sanitaria Sicom, in pieno centro, all’incrocio fra via Ghibellina e via Fabrizi. Un malvivente armato di coltello e con il volto coperto da casco si è fatto consegnare l’incasso della serata ed è fuggito con un complice che faceva da palo. Un’azione rapida che non ha quanto meno scatenato il panico provocato lunedì scorso da quattro banditi armati che hanno assaltato il supermercato Vinci di via Garibaldi. Sotto gli occhi dei clienti si sono impossessati del denaro custodito in cassa. E prima ancora, il 9 febbraio, il colpo eclatante alla gioielleria Di Pietro di via Tommaso Cannizzaro quando due persone travestite da innocui vecchietti si sono fatti aprire la porta ed hanno razziato gioielli per circa 200mila euro. Qualche giorno prima rapinatori travisati con maschere di carnevale avevano rapinato un panificio in via Garibaldi. E’ stato invece sventato, grazie a due poliziotti liberi dal servizio, una rapina all’ufficio postale di largo San Giacomo durante la quale un agente è stato ferito al volto con un colpo di taglierino. In quel caso i due rapinatori catanesi sono stati arrestati. Per catturare il secondo sono state decisive anche le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza e proprio questa precauzione è quella più raccomandata dalle forze dell’ordine. Dotarsi oggi di questi sistemi di sorveglianza può rappresentare un deterrente importante per tenere lontani i rapinatori. Ma non basta. C’è una richiesta di sicurezza che in questo momento non può essere del tutto garantita per la limitatezza degli uomini a disposizione di Polizia e Carabinieri. Il cui impegno non può essere messo in discussione. Ma intanto l’allarme cresce e con esso la paura per una città sempre più violenta.
Rosario Pasciuto