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Esplode la rabbia
dei commercialisti

   L’ufficio del contenzioso dell’Agenzia delle Entrate riduce i giorni di apertura e l’Ordine dei commercialisti scatena la rivolta. La direzione provinciale degli uffici di via Santa Cecilia ha emanato un provvedimento per il quale, dal primo febbraio scorso, di fatto, sono solo due i giorni in cui è previsto il ricevimento di professionisti all’Ufficio controlli e all’Ufficio legale della sede di Messina, l’unica di tutto il territorio provinciale per questo specifico ambito. Nell’atto si attribuisce all’afflusso di commercialisti, avvocati e altri professionisti «inevitabili disfunzioni nella programmazione e nella gestione delle ordinarie attività d’istituto». La decisione ha spinto il presidente del consiglio dell‘Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, Enrico Spicuzza a denunciare con forza un provvedimento che ritiene oltre che arbitrario, irragionevole. La sua ferma richiesta di revoca dell’atto è stata inviata al Ministero delle Finanze, alle Direzioni dell’Entrate di Roma e Palermo e poi al Prefetto e al Questore di Messina. «Il provvedimento limita l’accesso ai locali dell’Agenzia a soli due giorni – dice Enrico Spicuzza – contro i cinque attuali. Valuteremo se ricorrono i presupposti per la configurazione dell’interruzione di un servizio pubblico o di un servizio di pubblica utilità e necessità. Vista la vastità del territorio provinciale, saranno numerosissimi i professionisti di vari ordini professionali che saranno costretti a farsi largo, in una bolgia, in quelle poche ore di apertura settimanali. Si creerà un “collo di bottiglia”, questo sì, che determinerà un sicuro pessimo funzionamento dell’Agenzia con conseguente inefficienza indotta dell’attivi - tà, per carenza di tempo da dedicare ad ogni pratica». Solo in città sono circa mille i dottori commercialisti e gli esperti contabili che hanno a che fare quotidianamente con la tutela dei diritti dei cittadini per cui è scattato un accertamento. «Siamo 1700 in tutta la provincia senza contare gli avvocati tributaristi – prosegue Spicuzza – e questa riduzione della apertura degli uffici con i quali confrontarsi, ha portato ad una crescita del contenzioso. Negli ultimi due mesi siamo arrivati a 1400 ricorsi!». 

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