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Piano di mobilità
fasi conclusive

Nave messina

L'obiettivo è quello di arrivare con una proposta utile e condivisa all'appuntamento che il Ministero a sua volta ha con l'Europa per recuperare fondi. E' stato lo stesso dicastero di Lupi a chiedere, anche grazie alla pressione dell'onorevole Garofalo, che l'area vasta dello Stretto si autoregolamentasse dandosi delle prospettive di sviluppo sulla mobilità. Si tratta di scenari futuri per i quali comunque prima o poi bisognerà abbozzare un quadro il più utile possibile.

A disegnarlo ci hanno pensato gli attori locali delle due sponde dello stretto. Oggi a Palazzo Zanca è stato presentato il documento di sintesi prodotto da Messina ed al quale hanno partecipato, fra gli altri, le due università la ex Provincia e l'Autorità Portuale. Lo scenario di riferimento per Messina prevede che la sua interfaccia principale diventi Reggio Calabria. Sarebbero previsti collegamenti navali veloci ad alta frequenza  con servizio anche nelle ore notturne affidati attraverso bando pluriennale. Ma resterebbe in piedi il collegamento con Villa S.Giovanni, gestito da FS, per le coincidenza con i treni a lunga percorrenza. Il traffico gommato pesante e leggero dovrebbe essere indirizzato Quasi integralmente  a Reggio, in zona Pentimele, sempre in prospettiva. Dal porto Vecchio transiterebbero i treni passeggeri e quelli merci. Sul lungo periodo, e a regime, si andrebbe quindi alla chiusura della Rada S.Francesco. Una prospettiva, quindi che traslerebbe quasi tutto su Tremestieri il  peso del traffico non ferroviario dello Stretto.

Ovviamente questo potrà avvenire solo nel momento in cui il Porto di Tremestieri sarà completato con le invasature che finora solo solo sulla carta. Non solo, servirà l'adeguamento della via Don Blasco che deve essere collegata con la Piastra logistica di S.Filippo, anch'essa tutt'ora a livello solo progettuale. Uno spazio speciale, nella visione a lungo termine, lo merita la stazione marittima. Lo studio vuole il potenziamento dei servizi di accesso ai mezzi veloci, e poi la separazione delle invasature esistenti fra i flussi in partenza di pendolari, di treni , e il gommato leggero per Villa.

Domenico Bertè

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