Tutto da rifare per uno dei tronconi dell’operazione antimafia “Gramigna”, durante la quale fu sgominata in città un’organizzazione criminale dedita a traffico di droga, usura, truffa e corse clandestine di cavalli. Un inchiesta dei carabinieri coordinata dal sostituto della Dda Angelo Cavallo e dal collega della Procura Fabrizio Monaco. La III sezione penale della Cassazione ha infatti “azzerato” la sentenza d’appello che riguardava dieci imputati, che in primo grado furono giudicati con il rito abbreviato e poi in secondo grado nel dicembre del 2013 registrarono delle riduzioni di pena. In concreto la Suprema Corte ha annullato con rinvio, quindi dovrà tenersi un altro processo d’appello, per nove imputati che rispondevano del reato associativo legato al traffico di droga, e ha annullato senza rinvio, quindi definitivamente, per il solo imputato che rispondeva di un reato minore legato allo spaccio di droga, Salvatore Nava, per il quale la vicenda processuale può considerarsi quindi conclusa con l’annullamento della condanna (è intervenuta la prescrizione). Tutto da rifare invece per Vincenzo Santangelo, Luigi Ascione, Giuseppe Coletta, Angela Di Marzo, Antonino La Paglia, Andrea Lucania, Antonella Mazzara, Carlo Pimpo e Tommaso Vadalà. Il collegio di difesa per questa vicenda processuale è stato composto dagli avvocati Salvatore Silvestro, Domenico André, Camillo Traina, Marco Traina, Simona Carandente, Giuseppe Donato, Filippetta Signorelli, Michele Travia, Andrea Florio e Salvatore Stroscio. Nel novembre del 2103 al processo d’appello il collegio presieduto dal giudice Antonio Brigandì a fronte delle richieste di conferma della sentenza di primo grado formulate dal sostituto Pg Enza Napoli, aveva invece ridotto le condanne per Maurizio Santangelo (5 anni e 6 mesi di reclusione; in primo grado aveva avuto 9 anni e 4 mesi), Giuseppe Coletta (5 anni; in primo grado aveva avuto 7 anni e 2 mesi), Angela Di Marzo (9 anni; in primo grado aveva avuto 10 anni), Antonino La Paglia (4 anni e 8 mesi; in primo grado aveva avuto 6 anni), Carlo Pimpo (4 anni e 8 mesi; in primo grado aveva avuto 6 anni e 10 mesi), Tommaso Vadalà (4 anni e 8 mesi; in primo grado aveva avuto 6 anni), Andrea Lucania (8 anni e 2 mesi; in primo grado aveva avuto 9 anni e 6 mesi), Antonella Mazzara (5 anni e 10 mesi; in primo grado aveva avuto 9 anni e 6 mesi). I giudici avevano invece confermato le condanne di primo grado per Salvatore Nava (un anno, pena sospesa) e Luigi Ascione (8 anni e 2 mesi). Ma adesso tutte queste decisioni sono state annullate.
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