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Fisco, Genovese
nella lista maxi-evasori

Una lista con 351 nomi per una presunta maxi-frode fiscale da circa un miliardo di euro che sarebbe stata realizzata attraverso false polizze assicurative all'estero, con operazioni effettuate tra il Liechtenstein e le isole Bermuda. E' lo 'scenario' su cui sta indagando la Procura di Milano e nell'ambito del quale il Nucleo di polizia tributaria della Gdf milanese, a metà dicembre scorso, ha effettuato una serie di acquisizioni di documenti presso alcune sedi di Credit Suisse Italia. Gli investigatori, coordinati dal procuratore aggiunto Francesco Greco, stanno facendo accertamenti, come anticipato oggi dal 'Corriere della Sera', sulle 351 persone che avrebbero occultato al Fisco italiano "la loro reale situazione patrimoniale ed economica". Tra loro anche l'ex deputato del Pd Francantonio Genovese, già finito in carcere per truffa e frode fiscale nell'inchiesta sulla 'Formazione' dei magistrati di Messina. L'indagine milanese, aperta per i reati di frode fiscale, ostacolo all'attività di vigilanza, riciclaggio e abusivismo finanziario, si potrebbe allargare ad un totale di circa mille persone per un presunto raggiro all'erario da circa 8 miliardi. Secondo gli inquirenti, che lo scorso 18 dicembre hanno disposto acquisizioni e sequestri di documenti nella sede milanese della società Credit Suisse Life & Pension Aktiengesellschaft (Cslp), sarebbe stata effettuata un'attività di promozione di polizze assicurative rivolte a clienti italiani, ma non confluita nella contabilità ufficiale della Clsp. Già nel Bilancio sociale della Procura milanese, presentato nelle scorse settimane, il procuratore Edmondo Bruti Liberati aveva scritto che era in corso un'indagine "su di una verifica fiscale nei confronti della branch italiana di una società assicurativa del Liechtenstein che ha permesso di evidenziare circa mille clienti italiani". Clienti, scrive la Procura, "che hanno investito, al di fuori del rispetto delle norme sul monitoraggio fiscale, in polizze vita di paesi 'black list'". (ANSA)

"Per quanto è a mia conoscenza - ha dichiarato il legale di Genovese, Nino Favazzo - si tratta di somme detenute all'estero sin dai primi anni '70, rispetto alle quali l'on. Genovese ha, già da tempo, avviato contatti con l'Agenzia delle Entrate, per chiarire la propria posizione".

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