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Allerta neve, solo
le previsioni sono
andate in bianco

La premessa è che il sindaco non può che emettere un’ordinanza di chiusura sentiti gli esperti meteo che per la protezione civile regionale elaborano le previsioni del tempo. Bene ha fatto quindi Accorinti  a firmarla, immaginate cosa sarebbe accaduto, in caso contrario e se qualcuno fosse inciampato su un chicco di grandine salendo i gradini di una scuola. Sono altri gli aspetti che il giorno dopo vanno analizzati a seguito di un provvedimento che incide sull’ordinaria attività, in una città che ha già i suoi bei problemi da risolvere. Fino a prima che proliferassero gli esperti meteo, (e si scatenasse la competizione tra di loro), generazioni di messinesi sono andati a scuola in giornate come e ben peggiori di quella odierna. A Messina è giusto sospendere ogni attività in caso di abbondante ed eccezionale nevicata, cosa che si verifica ogni 50 anni come il 31 dicembre scorso (per la cronaca, la stragrande maggioranza dei meteorologi non è riuscita ad anticiparla). Non è opportuno, invece, bloccare tutta l’attività scolastica per un “paventato rischio neve”. Questo hanno prospettato gli esperti alle amministrazioni e su questo i sindaci hanno deciso. E se a Messina, città di mare, si fermano molte attività con questa motivazione, cosa dovrebbe accadere nel resto della Penisola? Ma se da una parte si può assolvere l’amministrazione, non lo si può fare per il modo in cui ieri sera è stata gestita la comunicazione alla cittadinanza. Presa la decisione, poco dopo le 20, ci son volute quasi tre ore affinché venissero attivati i canali ufficiali, servizio prezioso che Palazzo Zanca paga ad una società per diffondere il messaggio registrato con una chiamata telefonica in tutte le case dei messinesi. Solo un sms, intorno alle 22.40, è giunto nei cellulari dei cittadini che si sono accreditati nel sito del comune. Sito, peraltro, paralizzato dal tentativo di accesso di moltissimi utenti. Quasi tre ore di ritardo, non sarebbero state un problema tra le 2 e le 5 del pomeriggio, ma non tra le 8 e le 11 di sera, quando migliaia di famiglie devono organizzare la loro giornata in funzione degli impegni scolastici dei figli. Non è cosa di poco conto quanto si è verificato ieri sera in molte case dei messinesi.

 

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