Organizzavano falsi incidenti stradali per truffare le compagnie assicurative con il presunto coinvolgimento di un paio di periti. Senza arrivare ai casi clamorosi recentemente emersi in analoghe inchieste spesso si trattava di tamponamenti o l’investimento di pedoni. Contenuti anche i risarcimenti ottenuti che oscillavano fra 2000 e 3600 euro ma che comunque hanno cagionato un danno alle compagnie. Ora a conclusione delle indagini la Procura di Messina ha inviato i relativi avvisi a 11 indagati. Nove sono gli organizzatori ed i beneficiari delle truffe, due sono invece i periti assicurativi finiti nell’inchiesta.
Le indagini dei Carabinieri hanno consentito di ricostruire diversi episodi come quello del febbraio 2009 quando fu simulato un incidente a piazza Cairoli. Nel Cid che fu consegnato all’assicurazione fu denunciato che una Smart avrebbe investito un pedone, Rosaria Mazza, 46 anni uno degli indagati ed il figlio minorenne. Non solo ma la Mazza insieme con il complice Fancesco Patanè, un altro degli indagati, avrebbe redatto dei certificati medici falsi a nome di un dottoressa del pronto soccorso dell’ospedale Piemonte che attestavano lesioni personali riportate dalla donna e dal figlio nell’incidente mai avvenuto a piazza Cairoli.
E c’è anche il caso di un falso incidente organizzato a Milazzo. Uno scontro fra due auto che consentì di ottenere 2.300 euro di risarcimento da una compagnia assicurativa messinese. Soldi che servirono per riparare l’auto di un indagato di Camaro Superiore che era stata attinta da alcuni colpi di pistola. Adesso la Procura dovrà valutare se chiedere il rinvio a giudizio per gli 11 indagati ed in particolari per i coniugi Rosaria Mazza e Francesco Patanè che risultano coinvolti in tutti gli incidenti stradali monitoriati e che sono assistiti dagli avvocati Giuseppe Abbadessa e Roberro Bonavita.