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Spacciavano anche con bimbi al seguito

Macchine da guerra dello spaccio. Con reperibilità 24 ore su 24, anche quando la giornata “lavorativa” sembra finita. Soldatini pronti ad obbedire al capo promotore dell’organizzazione, che impartisce ordini e pretende il massimo. Sempre. Pusher che senza scrupoli vendono la “roba” in qualsiasi circostanza, pure mentre fanno un giro in scooter nel rione di Bordonaro assieme ai bambini. Poco importa che questi ultimi assistano a cessioni di stupefacenti, ad incontri con tossicodipendenti che a stento si reggono in piedi. E questi sono solo alcuni dei 44 episodi di spaccio cristallizzati nell’ordinanza di applicazione di misure cautelari firmata dal gip Maria Vermiglio, che ha disposto l’arresto di quattro soggetti, componenti della banda che dettava legge alle Case gialle di Bordonaro. Con l’operazione “Piazza pulita”, condotta dalla Squadra mobile, coordinata dal sostituto procuratore Liliana Todaro, ieri sono stati assicurati alla giustizia quattro messinesi: Angelo Aspri, 31 anni, soprannominato “Il puffo”, già rinchiuso nella casa circondariale di Gazzi; Giuseppe Astuto, 24 anni, detto “Il Peppone”; Armando e Vincenzo Manuguerra, rispettivamente di 26 e 22 anni (il primo dei due è detenuto nel carcere di Augusta). Il loro raggio d’azione si estendeva in tutto il rione, prevalentemente nelle zone adiacenti l’area attrezzata di recente realizzazione, nel rione della zona sud, e da cui deriva il nome dell’inchiesta. Ma lo smercio veniva effettuato parimenti nei cortili condominiali, nel dedalo di stradine che collega i palazzi di questa porzione della città e in altri punti di aggregazione. In realtà, l’attività investigativa trae spunto da una precedente operazione, “Viaggi sicuri”, con cui la polizia smantellò una rete di costanti flussi di eroina con direzione e cabina di regia a Messina, provenienza da Bologna, e transiti occultati con false identità e con corrieri abili a parlare in modo criptico. Il tutto era destinato ad alimentare il mercato dello spaccio della zona sud messinese, senza tralasciare la fascia ionica. L’indagine “Piazza pulita” è durata due mesi e mezzo, nel corso dei quali la polizia ha analizzato il contenuto di intercettazioni telefoniche, immortalato con telecamere nascoste i singoli affari del gruppetto e proceduto a sequestri di “roba”. Ben definiti, come sottolineato ieri nel corso di una conferenza stampa in Questura, i ruoli all’interno del sodalizio criminale: Aspri avrebbe ricoperto quello di organizzatore e promotore dell’associazione, con il nipote Astuto e Armando Manuguerra stretti collaboratori e addetti alla gestione del cosiddetto “ramo commerciale” del business della droga. Tutti dovranno rispondere di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio, in particolare di eroina. Il gruppetto era ben articolato e agguerrito, a tal punto da portare avanti l’attività illecita anche successivamente ad arresti e controlli “ai danni” degli elementi apicali. Praticamente, vantava una sorta di esclusiva nel rione di Santo-Bordonaro, specialmente di eroina, distribuita, spesso, nell’indifferenza dei residenti del quartiere, molti dei quali preferivano chiudere gli occhi di fronte ai movimenti loschi. 

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