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L'Orsa alle Fs :
" Toppa peggio
del buco "

L’impressione è che si sia generata anche della confusione in mezzo a delle decisioni che tuttavia appaiono inequivocabili. Si gioca quasi sulle parole per tentare si addolcire la pillola ai messinesi, ai siciliani e a quanti lavorano nel comparto ferroviario-marittimo. Di certo c’è che dal 13 giugno spariranno 5 treni a lunga percorrenza, o se vogliamo, ne resteranno solo due tra quelli esistenti adesso. Rete ferroviaria italiana con una lettera recapitata ieri ai sindacati tenta di far valere le proprie ragioni, ma l’Orsa, il sindacato che rappresenta la stragrande maggioranza dei lavoratori, non ci sta e ribatte colpo su colpo. Nella lettera le ferrovie scrivono che “non abbandonano lo Stretto di Messina, anzi potenziano…” ma è stato  lo stesso rappresentante di ferroviedue giorni fa, ricorda l’Orsa,  a riferire che il taglio al servizio essenziale,  si rende necessario per la mancanza di fondi da destinare al servizio di traghettamento passeggeri veloce; dunque i fondi mancanti verrebbero prelevati dai finanziamenti conferiti per il servizio di traghettamento con il treno. Sul fatto, poi, che nessun posto sarebbe a rischio con la ricollocazione dei 62 dipendenti in Rfi nelle attività di terra e di bordo, l’Orsa si schiera in difesa anche dei circa 70 precari che così non imbarcheranno più nella flotta pubblica, né potrebbero essere ricollocabili dell’indotto.  Sull’affermazione delle Fs che “con i mezzi veloci, che garantiscono maggiore frequenza e standard qualitativi più elevati, è pienamente soddisfatta la mobilità nell’ambito dello Stretto di Messina”, l’Orsa ribatte che il servizio veloce esisteva già e quindi non si può parlare di alcun potenziamento. Insomma, il tentativo di mettere in risalto alcuni aspetti positivi su quanto già deciso dalle Ferrovie rischia di naufragare nel mare dello Stretto, anzi, sembra far accrescere ulteriormente la rabbia tra coloro che questa decisione la subiscono direttamente sulla loro pelle. “Una toppa peggiore del buco” la definisce l’Orsa, “l’ennesimo scippo che calpesta la dignità del meridione”. Se si vuol parlare di potenziamento, conclude la dura nota del sindacato le Fs pensino a: treni nuovi, navi capaci di traghettare l’alta velocità, investimenti per ottimizzare e velocizzare le operazioni di imbarco e sbarco.

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