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Ecco il nuovo
piano sanitario

Si usa la parola “Rimodulazione” per non dire “Tagli”, si usano le parole “rete integrata di servizi o accorpamenti” per non dire chiusura. Un piano sanitario quello pubblicato sulla gazzetta ufficiale il 23 gennaio scorso che poco piace agli addetti ai lavori e soprattutto all’utenza che deve fare il conto con la scomparsa di intere unità operative dagli ospedali di riferimento. Nell’occhio del ciclone continua a essere l’azienda Papardo Piemonte che alla luce del disposto assessoriale sulla rimodulazione della rete ospedaliera si propone di unificare le strutture complesse che in atto sono duplicate. Lo staff dirigenziale dell’azienda Papardo Piemonte, a firma del dott. Michele Vullo, ha inviato mercoledì scorso all’assessorato regionale alla Salute una prima ipotesi di accorpamenti e di conseguenza trasferimenti con date precise. Fermo restando che il punto nascita, trasferito nell’agosto 2014 momentaneamente all’ospedale Piemonte, lì rimarrà, le prime unità operative a essere trasferite saranno quelle con un unico direttore e dunque Medicina che dal Piemonte andrà al Papardo entro il 15 marzo, chirurgia generale che sarà trasferita entro il 10 aprile e cardiologia entro il 30 aprile. Il cosiddetto MCAU(medicina chirurgia accettazione urgenza) che in pratica è il Pronto soccorso sarà mantenuto al Piemonte per essere successivamente riconvertito in pronto soccorso pediatrico visto che il piano sanitario prevede un solo pronto soccorso per l’azienda che rimarrà al Papardo. Saranno mantenute al Piemonte in questa prima fase anche Anestesia e rianimazione e Patologia clinica e farmacia. Entro il 15 aprile inoltre dovrà essere accorpata anche l’Unità Operativa di Pediatria con otto posti letto. Da qui sembra nascere un nuovo pomo della discordia perché secondo i comitati e i sindacati che da anni si battono su questi temi l’idea del direttore generale, peraltro non confermata, è quella che l’Uo di pediatria sarà spostata al Piemonte. Ipotesi questa che non piace nemmeno all’utenza pronta a dare battaglia nelle sedi e nei modi più opportuni. Primo appuntamento giovedì mattina alle 9,00 all’incrocio Papardo Università. Il comitato Aurora “Diamo vita alla vita” organizza una manifestazione contro la chiusura del punto nascita e pediatria del Papardo. Lo spettro che lo storico ospedale Piemonte venga smantellato e svuotato dei suoi contenuti diventa sempre più reale e lo sa anche il sindaco che  due giorni fa ha inviato a Palermo una lettera di preoccupazione per le sorti della sanità messinese. Accorinti chiede alla Borsellino un nuovo incontro, l’immediato ripristino di ostetricia e ginecologia al Papardo e la conservazione del pronto soccorso dell’ospedale Piemonte ricordando anche l’individuazione in data 15 gennaio 2015 da parte del capo dipartimento della protezione civile Franco Gabrielli del presidio ospedaliero Piemonte come “Struttura fondamentale in caso di emergenza in una zona notoriamente ad elevato rischio sismico ed idrogeologico”. 

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