Sulle scale della sede di piazza Cavallotti una decina di dipendenti della confcommercio con in testa il presidente e qualche sindacalista. Ad accogliere l’invito tra le istituzioni: il presidente del consiglio comunale e un consigliere. In totale una trentina di persone, ma compresi giornalisti, fotografi e operatori di ripresa. Che Messina e i messinesi non fossero particolarmente propensi alle eclatanti forme di protesta si sapeva già. Oggi si è avuta l’ennesima conferma che anche quando c’è da lottare per far valere i propri diritti vale sempre il famoso “armiamoci e partite”. Pochissime persone, quindi, sulle scale dell’ente camerale per lanciare il grido d’allarme su quello che viene definito il nuovo scippo, l’ennesimo, perpetrato a danno della città dello Stretto.
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