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Messina vicino
all'ingaggio di
Merino e Balistreri

E’ stata la vittoria del gruppo, delle scelte tattiche di Gianluca Grassadonia e del pubblico, tornato ad incitare massicciamente la squadra. L’occasione era di quelle speciali perché il derby dello stretto, a prescindere dalla categoria e dalle posizioni di classifica, mantiene sempre intatto il fascino delle grandi sfide. Insieme si vince, non un proclama ma una constatazione.  Corona e compagni sono stati più forti delle difficoltà. Non era facile giocare a buon livello dopo il finale incredibile di Aprilia con la rete del portiere Rossi ed un approccio al derby col maltempo e sul fondo campo ai limiti della praticabilità  del Celeste. Queste le premesse con cui è stata organizzata la gara con la Reggina. Al S.Filippo, il Messina è stato, invece, cinico e capace di sfruttare i passaggi decisivi del match, in particolare  la prima e la seconda rete arrivate a cavallo dei due tempi. Troppo per una Reggina apparsa fino a quel momento ordinata ma che aveva puntato quasi tutto sul contropiede e sulle palle inattive.

Successo anche del tecnico peloritano che ha scelto la formazione senza farsi influenzare e con l’ulteriore handicap di non avere Mancini.

Ha ripescato in difesa Benvenga schierandolo a sinistra e impiegato Bortoli in mezzo per consentire a Ciciretti di essere letale in zona d’attacco. Intuizioni che hanno pagato nel corso del match. Il centrocampista vicentino ha realizzato il primo gol, il giovane romano, invece, è stato l’elemento più incisivo della squadra, prestazione impreziosita dal quarto gol e immortalata da un selfie che rimarrà nella storia dei derby dello stretto.

Vittoria anche del pubblico, tornato ad affollare la curva sud. Accolto, in tal senso, l’appello fatto dalla tifoseria organizzata durante la scorsa settimana. Fa rabbia che ciò avvenga occasionalmente per l’evento, per quanto importante lo stesso sia. Il 4-1 finale ha reso tutto più facile. Entusiasmo alle stelle che ha fatto dimenticare una situazione di classifica, adesso migliorata con l’aggancio a Cosenza e Lupa Roma, ma che rimane, comunque, difficile alla vigilia di un mese di febbraio particolarmente impegnativo. Il Messina giocherà tre volte in trasferta contro avversari, Matera, Casertana e Lecce che puntano almeno ai play-off. In casa c’è, invece, lo scontro con la Paganese, squadra che lotta, come il Messina, per evitare i play-out. 

MERCATO-  

Intanto il mercato, che chiuderà lunedì prossimo alle 23.00, sta per entrare nel vivo. Il Messina è vicino all’ingaggio di due attaccanti.

Il primo è il peruviano Roberto Merino, 33 anni  a maggio, che in Italia  ha già giocato con Salernitana e Nocerina. Nella scorsa stagione ha militato in due club sudamericani, prima nel colombiano  Deportes Tolima e poi nel peruviano Juan Aurich. Domani l’agente del calciatore, suo fratello Ettore, dovrebbe dare la risposta definitiva ma, nel club peloritano, c’è ottimismo per la felice chiusura della trattativa.

Il secondo attaccante che potrebbe arrivare alla corte di Grassadonia è Pietro Balistreri della Torres. La 29enne punta palermitana, ieri in panchina nella sfida con l’Arezzo, dovrebbe rescindere il contratto con la società sarda e poi firmare per quella peloritana con cui è già stato trovato l’accordo.

Il Messina dovrebbe ingaggiare in prestito anche il terzino Nicolò Donìda del Lecce. In entrata anche un centrocampista che possa aumentare le scelte alla luce della cessione di Bucolo e del serio infortunio di Nigro.

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