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Scuola Foscolo
consiglieri chiedono
lo sgombero

“Siano le forze dell’ordine a liberare la scuola Foscolo.”. E’ questa la disposizione del consiglio del V quartiere che sollecita l’amministrazione comunale a pubblicare un bando per l’assegnazione del plesso a quelle associazioni che vogliano avviare progetti culturali, artistici, d’istruzione e formativi, aperti al territorio e in sintonia con la  Circoscrizione. I consiglieri ricordano che la struttura fu interdetta alle attività didattiche nel marzo 2013 in seguito alle prescrizioni dettate dalla Medicina del Lavoro. Il consiglio di quartiere quindi aveva inviato un’interrogazione all´Assessorato al patrimonio per sapere quale fosse l’intendimento di utilizzo della Foscolo. Domanda rimasta inevasa, nonostante il regolamento comunale preveda un termine massimo di 30 giorni per la risposta. I responsabili della circoscrizione hanno già un progetto di riuso dell´immobile per l’insegnamento di ‘arti’ da tramutare in quegli antichi mestieri che oggi rischiano di essere dimenticati. Tutto questo a costo zero per la casse comunali grazie all’autosostentamento economico e all’eventuale  intercettazione di fondi europei per la ristrutturazione del plesso, dove ancora, comunque, esistono parti agibili. Dai primi di gennaio la scuola è stata occupata dagli attivisti del Teatro Pinelli e non va dimenticato che al suo interno vi sono ancora diversi arredi , strumenti musicali e attrezzature informatiche funzionanti, facenti parte di un laboratorio autorizzato dal Ministero.I consiglieri che hanno votato a favore dello sgombero coatto, pur ritenendo valido e condivisibile il fine degli occupanti di restituire alla cittadinanza gli immobili pubblici dismessi ricordano che si tratta di un’azione abusiva e illegale, che oltre a violare le norme del codice penale,  è causa di spreco di risorse economiche pubbliche in quanto risultano ancora attive le utenze elettriche, idriche e telefoniche. Alla giunta e al consiglio comunale quindi ribadiscono la richesta di adottare un regolamento che disciplini l’utilizzo dei beni pubblici.

 

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