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Sono 13.500 i creditori del Comune

Immaginate per un attimo che tutti i creditori del Comune si recassero nello stesso giorno a battere cassa a Palazzo Zanca. Sarebbe peggio dell’assalto bolscevico al Palazzo d’Inverno nella Pietroburgo del 1917. Finora non si era mai saputo il numero esatto. Ebbene, oggi lo si conosce: sono 13.500 (ditte, fornitori, enti, istituzioni e singoli cittadini) coloro i quali avanzano crediti nei confronti del Municipio. E si tratta di quei crediti classificati come «certi, liquidi ed esigibili», che ammontano a un importo complessivo di 68 milioni di euro. È anche di questo che si è discusso ieri nel corso della seduta della commissione dedicata al tema che rappresenta lo snodo fondamentale per il futuro dell’ente locale: il Piano decennale di riequilibrio finanziario. Di quei 68 milioni, otto sono già stati pagati. Bisogna, poi, distinguere tra i creditori che avanzano somme superiori o inferiori ai 50 mila euro. I superiori sono 73 (pari a 23 milioni di euro) e vi sono 8 “grandi creditori” per i quali il Comune deve pagare debiti oltre i 500 mila euro. L’esercito dei piccoli creditori (13.434 sotto i 50 mila euro) deve riscuotere somme pari complessivamente a 10 milioni di euro. Fino a 50 mila i crediti si devono pagare entro 120 giorni dall’approvazione del Piano. L’esame della delibera, approvata il giorno precedente dalla giunta, con cui si dà il via libera alle transazioni definitive per i creditori, proseguirà oggi. Sui debiti fuori bilancio – accumulati nel corso dei decenni e trascinati di voce in voce, di capitolo in capitolo, nei vari esercizi finanziari – ha chiesto chiarezza la Commissione ministeriale per la Finanza locale che ha fatto pervenire un lungo elenco di rilievi e di criticità (23) relativi al Piano di riequilibrio, su cui il Comune è chiamato a dare risposte al più presto. Il termine fissato dal Ministero – mercoledì 28 gennaio – si avvicina sempre di più ed è comprensibile lo stato di agitazione che si respira nel Palazzo, tra amministratori, dirigenti e consiglieri comunali. Il timore che si arrivi “impreparati” all’appuntamento decisivo per il Comune di Messina è stato manifestato anche durante la seduta di ieri mattina, convocata dal presidente della Commissione Nicola Cucinotta e alla quale ha preso parte il segretario generale-direttore generale Antonio Le Donne. Il vicesindaco Guido Signorino, da parte sua, ha inviato ai consiglieri una lettera con la quale spiega le ragioni della propria assenza in questi giorni, dovuta a motivi di salute, ma nello stesso tempo sottolinea come la giunta Accorinti stia lavorando quasi 24 ore su 24 per predisporre un documento in grado di fugare tutti i dubbi e le perplessità avanzati dalla Commissione ministeriale. 

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