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Tremestieri, quel porto immobile...

Altra giornata trascorsa senza che sia stato tolto un solo granello di sabbia dal bacino chiuso dal 7 novembre scorso. A suon di autorizzazioni parziali e poi definitive si va avanti ormai da 75 giorni da quando una violenta lo ha reso inservibile. Ce ne sono voluti oltre 40 prima di istruire le prime pratiche tra le quali anche il calcolo della quantità di sabbia, clamorosamente sbagliato. Poi altri 30 circa, per prelevare e trasportare a Galati 5000 metri cubi via terra e quindi 20 mila via mare. Da 6 giorni la draga è ferma, malgrado bisogni portar via gli altri 15-20 mila metri cubi di materiale. Pare che nel pomeriggio il presidente dell’autorità portuale, in missione a Palermo nella sede dell’assessorato al territorio e ambiente, sia riuscito a sbloccare l’empasse. Resta il fatto che è a dir poco assurdo che per la prosecuzione di un’operazione che, oltretutto, è finalizzata a liberare dai tir la città, ci vogliano autorizzazioni, come se le precedenti non riguardassero le medesime modalità. Assurdo è anche che prima ne sia stata concessa una ma solo per il prelievo del materiale e solo dopo quella per depositarlo. Si dovrebbe quindi continuare a trasferire la sabbia restante a ridosso del litorale di Galati fortemente eroso negli ultimi anni e con alcune abitazioni a rischio. Sfumata la possibilità di spararla con un cannone per via della granulosità della sabbia.  Trasferirla via terra avrebbe significato dover effettuare centinaia di viaggi tra Tremestieri e Galati con l’unico camion di cui dispone il comune. Operazione che avrebbe richiesto tempi lunghissimi e quindi improponibile. Domani, infine, si vedrà se durante questa fase dei lavori che dovrebbe durare fino al termine di questa settimana sarà possibile aprire la prima invasatura dell’approdo a sud. 

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