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Il Cga “azzera” il regolamento Cosap

 Il Consiglio di giustizia amministrativa “rivoluziona” il regolamento Cosap del Comune e dà “ragione” ai commercianti, accogliendo la richiesta di sospensiva dell’atto amministrativo. Ma per alcuni profili entra anche nel merito, fornisce cioé una “valutazione” sulla congruità dell’atto stesso. È stata depositata infatti dopo la camera di consiglio del 14 gennaio scorso l’ordinanza n. 25, che ha accolto il ricorso proposto da alcuni commercianti messinesi patrocinati in appello dall’avvocato Giacomo Ferrari, mentre davanti al Tar di Catania, in primo grado, erano stati assistiti dall’avvocato Santi Delia. In concreto i commercianti avevano richiesto prima al Tar e poi al Cga la sospensione del regolamento Cosap nella parte in cui aveva applicato i nuovi canoni anche alle concessioni già rilasciate. Il Cga ha accolto la tesi sostenuta in appello per i commercianti dall’avvocato Ferrari ed ha anche evidenziato che i ricorrenti hanno dedotto questioni «con - cernenti profili procedimentali e di congruità delle nuove tariffe», ed ha ritenuto inoltre che i relativi interessi possono essere meglio tutelati con la definizione anticipata del merito, accogliendo così l’istanza cautelare. Il ricorso di primo grado, come ricorda l’avvocato Santi Delia, denunciava le palesi incongruenze che caratterizzano il regolamento: «Oggi il canone previsto per l’occupazione del suolo pubblico non è solo sostanzialmente triplicato ma è assolutamente sproporzionato rispetto a quello applicato in altre provincie siciliane, come Catania, dove per 100 metri quadrati sono sufficienti 6.000 euro o Agrigento, dove ne bastano appena 4.500. E invece a Messina un commerciante per la medesima metratura deve sborsare ben 30.000 euro». «A questo punto – proseguono gli avvocati Ferrari e Delia –la palla deve necessariamente passare per le mani dell’Amministrazione comunale, che deve assumere una decisione chiara che tenga conto veramente delle esigenze di tanti commercianti, i quali non soltanto devono subire le pesanti ripercussioni di una crisi economica che non sembra avere fine, ma devono anche combattere contro decisioni assolutamente illogiche e fuori dalla realtà». 

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