Il deputato del Pd Francantonio Genovese resta in carcere dove era tornato il 15 gennaio perché indagato nell'inchiesta "Corsi d'oro" su presunte truffe alla Regione nell'ambito della formazione professionale. L'hanno deciso i giudici della prima sezione penale del tribunale di Messina, ritenendo "irrilevanti, sotto il profilo della novità, ai fini della modifica del quadro cautelare, le autorizzazioni del gip a specifici spostamenti senza scorta o contatti con terzi, così come la revoca del divieto di comunicazione imposto all'atto della applicazione degli arresti domiciliari con persone diverse da quelle coabitanti con il prevenuto intervenuti nel corso della esecuzione della misura degli arresti domiciliari". Secondo i giudici, "nessun rilievo assume, al medesimo fine, il decorso del tempo trascorso in regime cautelare".
"Mi limito ad osservare - spiega l'avvocato Favazzo, legale di Genovese - che si tratta di un provvedimento che non appare condivisibile, a tacer d'altro, nella parte in cui non tiene conto proprio delle modifiche disposte dal Gup, quale conseguenza della ritenuta attenuazione del quadro cautelare. Per il resto, è evidente che il tribunale ha rinunciato a compiere la valutazione richiestagli in termini di 'grado ed attualità' delle esigenze e di 'idoneità della misura' a farvi fronte, trincerandosi, di fatto, dietro il dato strettamente formale e, peraltro, neanche correttamente richiamato, del giudicato cautelare". (ANSA).