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Incredibile ma vero: rischiano di chiudere il San Filippo e il Celeste

Solo ad immaginarla sembra un'ipotesi assurda, ma se la situazione di stallo dovesse protrarsi ancora per molto, la chiusura di quattro impianti sportivi cittadini, gli stadi “San Filippo” e “Celeste”, il campo sportivo “Marullo” di Bisconte e la palestra “R i t iro”, potrebbe diventare purtroppo realtà. A lanciare l'allarme è il dirigente allo Sport, Salvatore De Francesco, in una nota inviata al sindaco, all'assessore al Bilancio e ai colleghi del Dipartimento servizi finanziari. Ecco perché: il Dipartimento Sport propone una gestione gratuita a carico delle società per una durata annuale (o meglio con accollamento dei costi per i servizi); la Ragioneria boccia tale ipotesi per ragioni economiche e normative; la parte politica, cioè la giunta Accorinti, non ha ancora preso una posizione. Il risultato è l'assenza di regolamentazione nei rapporti tra il Comune titolare degli impianti e le società che ne usufruiscono, in alcuni casi addirittura in termini esclusivi senza alcuna intesa che li sancisca. «Il Dipartimento Servizi finanziari ha restituito con parere negativo le proposte di deliberazione per l'approvazione del comodato d'uso, spiegando che il comodato previsto è a titolo oneroso, in quanto gravano sui comodatari gli oneri di manutenzione ordinaria, custodia, pulizia, copertura assicurativa e costi utenze nella misura del 100% – ha spiegato De Francesco –. La durata del comodato è pari ad un anno e pertanto, a nostro avviso, non impone la procedura di evidenza pubblica, e in ogni caso, e se ne dà atto nei provvedimenti, il comodato è rivolto ai soggetti già individuati quali assegnatari degli impianti». Per la Ragioneria, invece, le condizioni economiche dell'ente, evidenziate dalla Corte dei Conti siciliana, «possono consentire l'assegnazione a titolo oneroso in concessione degli impianti di proprietà comunale solo previo esperimento di procedure ad evidenza pubblica, con conseguente accertamento annuale delle risorse in bilancio». E da qui la situazione complessa venutasi a creare, che come spiegato da De Francesco, potrebbe portare alla chiusura: «In mancanza di adozione dei comodati il Dipartimento potrà applicare la tariffa d'uso prevista ma, di contro, dovrà garantire le spese evidenziate, per le quali attualmente non si dispone di risorse. Pertanto, salvo indicazioni diverse da parte della Ragioneria, di capitoli di spesa, utili a garantire le spese di gestione e di manutenzione, non si potrà che attuare con immediatezza la chiusura degli impianti». Il dirigente aggiunge: «Si deve evidenziare ancora una volta la grande difficoltà del Dipartimento Sport, che sino a questo momento per scongiurare la chiusura e non potendo intervenire né direttamente né tramite il Dipartimento manutenzione stabili, di concerto con quest'ultimo, ha attuato forme di compensazione tra le tariffe dovute e le spese effettuate dalle associazioni per evitare danni agli impianti e consentire la minima fruibilità». Difatti è proprio la mancanza delle risorse di gestione che è alla base della proposta di comodato, strumento quest'ultimo con il quale l'Amministrazione si solleva da ogni responsaiblità per quanto dovesse verificarsi in strutture che risentono di carenze manutentive. 

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