Una strategia finalizzata prevalentemente ad una più ampia fruizione del campo sportivo da parte delle squadre di calcio cittadine impegnate nei campionati minori. Ormai dal 2004, da quando è stato inaugurato il S. Filippo, nell’impianto di via Bonino non si disputano match a livello professionistico. Lo stadio che è stato ristrutturato all’inizio degli anni ’80 è diventato la seconda casa del Fc Messina ai tempi della serie A e funge da campo di allenamento per l’Acr Messina impegnato ora nel torneo di Lagapro. Ma per il consigliere della terza circoscrizione Santi Interdonato, il Celeste deve rappresentare una valvola di sfogo per tutte quelle società minori e soprattutto deve consentire al comune di introitare incassi maggiori dal suo utilizzo. Per questo Interdonato ritiene sia necessario mutare la politica del conferimento in comodato con validità annuale. “Così non produce ricavi, non attrae investimenti, non riesce a sgravarsi di costi di gestione e manutenzione per i quali, tra l’altro, il comune non dispone delle risorse necessarie”, dice l’esponente della terza circoscrizione, all’interno della quale ricade l’impianto. Ritiene che un suo rilancio può avvenire mediante la concessione in gestione pluriennale, almeno dieci anni, e alcuni cambiamenti che potrebbero consentirne un impiego più produttivo. Su tutti la modifica del terreno di gioco, abbandonando la dispendiosa gestione del manto in erba naturale passando quindi al sintetico. Una superficie, come ormai avviene da anni in tante città italiane, dove si disputano anche campionati professionistici, che consentirebbe un maggiore e continuo utilizzo garantendo la regolarità a quanti vi giocano. Per questo Interdonato auspica che il dipartimento comunale competente affidi un’accurata perizia tecnica e che il sindaco intervenga prontamente per far capire se sulla questione ci può essere una fattiva condivisione di intenti. Domattina la proposta sarà sul tavolo della commissione consiliare competente di Palazzo Zanca. Potrebbe essere l’occasione propizia per avviare un dibattito sulla storica struttura sportiva di via Bonino.
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