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Poche donne, giunta
comunale rischia
l'azzeramento

Certo, una diffida simile proprio Renato Accorinti non se la sarebbe mai aspettata. Lui da sempre a fianco degli ultimi. Lui che non vuole essere definito “primo cittadino”, ma cittadino come tutti. Lui che è contro ogni tipo di discriminazione, rischia invece uno scivolone clamoroso per non aver  garantito le pari opportunità di genere all’interno della sua giunta. A farglielo notare, con una lettera ufficiale, la consigliera provinciale di Parità Mariella Crisafulli, la quale scrive che l’attuale composizione della squadra, dove esiste un unico assessore donna, cioè Patrizia Panarello,  non risponde a quanto dettato dalla normativa in vigore in merito alla rappresentanza di genere, da ultima la Legge del 7 aprile scorso. Tale situazione potrebbe portare persino all’azzeramento dell’organismo, come già successo in seguito al  pronunciamento del Tribunale Amministrativo calabrese, in merito ad un ricorso presentato dalla Consigliera Regionale di Parità della Calabria.  Quindi – aggiunge Mariella Crisafulli- anche alla luce della imminente nomina del nuovo assessore, è necessario procedere ad un riequilibrio.Tale adempimento sarebbe inoltre un opportuno riconoscimento delle competenze e dei talenti femminili presenti a Messina che così facendo continuano ad essere oscurati. E intanto, dopo la dichiarazione di ieri del sindaco Renato Accorinti, che avanzava dubbi sulle aspettative di chi lo aveva appoggiato e poi scaricato,  non si placa  la pioggia di fuoco amico su di lui. Oggi Salvatore Mammola de “l’Italia dei Valori” conferma che il suo sostegno  era   incondizionato, senza chiedere nulla in cambio. Giustifica il malcontento del suo gruppo definendo improduttivi i primi 18 mesi di governo della città e chiede al sindaco  un confronto pubblico. Critiche anche dai componenti del direttivo Rap che gestisce la Casa Rossa di Via Placida, un insieme di movimenti, circoli e associazioni di sinistra. 

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