Al momento c’è solo l’armadio, nome che in gergo tecnico indica il box metallico all’interno del quale andrà installato il dispositivo che rileva la velocità. Mancano anche l’allaccio alla rete elettrica e la segnaletica.
La predisposizione è, quindi, stata quasi completata, adesso non resta che attendere che vengano compiuti gli ultimi adempimenti burocratici ed amministrativi. Siamo, dunque, ai dettagli, e dalla prossima estate sulla strada che costeggia il lungomare di Santa Margherita, frequentatissimo nella calda stagione, non sarà più consentito agli automobilisti di superare impunemente i limiti. Il tratto rettilineo, peraltro, induce, in qualche modo a pigiare il piede sull’acceleratore. Con la collocazione dell’autovelox si punta ad avere maggiore sicurezza soprattutto per i pedoni, spesso costretti a veri e propri scatti da centometristi per evitare di essere investiti.
Provvedimento analogo è previsto anche ad Orto Liuzzo, località balneare della zona nord della città. Rispetto ai gemelli già esistenti sul nostro territorio, quelli di Mili e della Via Consolare Pompea, i nuovi autovelox potranno, per così dire, lavorare in autonomia senza, cioè, l’ausilio di una pattuglia dei vigili urbani. Questo perché, a differenza di quanto si possa pensare, ricadrebbero, secondo da quanto risulta negli archivi dell’Anas, in un tratto di strada considerato extraurbano. L’uso degli autovelox nel territorio cittadino è stata spesso oggetto di dispute, risolte soltanto da sentenze che hanno fatto giurisprudenza a seguito dei tanti ricorsi inoltrati negli ultimi anni.
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