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Il Concerto di Capodanno fa il pieno di applausi

Comincia nel migliore dei modi il 2015 per l’ente peloritano, con un’applaudita edizione del Concerto di Capodanno in un “Vittorio Emanuele” pressoché gremito.

Sul podio, a dirigere l’Orchestra del Teatro - così com’era avvenuto nella mattinata di ieri al nuovo “Mandanici” di Barcellona Pozzo di Gotto - Marco Alibrando, fattosi apprezzare in occasione del raffinato “Omaggio a Sciascia” promosso a Messina nel venticinquesimo anniversario dalla scomparsa dello scrittore di Racalmuto, due settimane fa, dalla Presidenza dell’Assemblea Regionale Siciliana.

Di indubbia suggestione il composito programma, scelto dal direttore artistico musicale dell’ente, Giovanni Renzo: dopo l’Inno di Mameli e Novaro (Il Canto degli Italiani), posto a inizio concerto, spazio a celebri sinfonie d’opera (con la chicca rappresentata dal poco eseguito preludio da “Un giorno di regno” di Verdi), alla suite n. 1 dalla Carmen di Bizet, ai ballabili tratti dalla musica composta da Nino Rota per il film Il Gattopardo di Visconti e ad amati esempi del repertorio della famiglia Strauss, immancabile in occasioni di questo tipo: l’ouverture da Lo zingaro barone, il Pizzicato Polka e il valzer più noto, Sul bel Danubio blu.

Da rimarcare che le trascrizioni della rara pagina del Genio di Roncole di Busseto e dei ballabili de “Il Gattopardo” sono state curate da Michele Catania.

Lunghi e insistiti applausi alla fine, da parte del numeroso pubblico presente, a cui sono stati concessi due fuoriprogramma quanto mai graditi: la riproposizione di una parte (Toreador) della suite dalla “Carmen” e l’attesa Marcia di Radetsky di Johann Strauss padre che caratterizza da sempre i Concerti di Capodanno.

Buona la prova dell’Orchestra del Teatro, diretta con mano sicura da Alibrando, che ha confermato anche in questa circostanza di possedere le qualità e il temperamento necessari per andare lontano.

La prossima settimana riprenderà la variegata stagione dell’ente peloritano, che da mercoledì ospiterà Beppe Fiorello, protagonista di uno degli appuntamenti più attesi, lo spettacolo “Penso che un sogno così”, doveroso tributo al grande Domenico Modugno.   

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