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Santoro, rigore
sui torrenti e
lavori a Giampilieri

Non è una poltrona comoda quella sulla quale si è andato a sedere Leonardo Santoro. Guidare l’ufficio del Genio Civile dopo l’era Sciacca rischia di essere compito ostico ma anche stimolante. Dopo il periodo trascorso alla motorizzazione, l’ingegnere Santoro ha voglia di operare, nella continuità del lavoro del suo predecessore e senza alzare il tappeto delle polemiche. “ Via ai falsi alibi dell’abusivismo, del PRG che non si può cambiare e alle mutazioni climatiche dietro i nostri disastri naturali”. Ha esordito così il capo del Genio Civile insediatosi a settembre. Un filmato su altri luoghi comuni da abbattere introduce i suoi primi tre mesi di lavoro, alcuni dei quali in un discusso accavallamento con il predecessore.

“Il problema del nostro territorio è antropologico, culturale – dice Santoro , e quindi va risolto con la testa”. Ma anche con la fermezza visti i primi interventi e la linea politica introdotta.

L’applicazione delle norme nazionali per la riduzione del rischio esondazione torrenti saranno applicate in maniera puntale, dice il dirigente regionale. Per le nuove fabbricazioni, per i piani regolatori per le lottizzazioni, per tutta la pianificazione dovranno essere rispettati  i dieci metri liberi sui quali si è troppo spesso derogato attraverso disposizioni locali che Santoro definisce non funzionali.

Una delle ferite aperte è quella che riguarda il fronte Scaletta – Giampilieri. 5 anni dopo la tragedia i finanziamenti sono arrivati a quota 130 milioni. 40 di questi solo per Giampilieri dove – dice Santoro – i lavori si sono arenati negli ultimi mesi, dopo aver camminato spediti per molto tempo. Terminate le opere a monte a valle, solo da tre settimane si è ripreso a lavorare nella via Puntale dove nascerà un canale di collegamento da 150 metri.  Ruspe ferme in questi mesi non perché manchino i soldi- dice Santoro- ma perché la burocrazia ha rallentato le operazioni di esproprio o cessione della case da abbattere. Con l’arrivo del nuovo responsabile del procedimento, l’architetto Lizzio i lavori sono ripresi insieme al dialogo con il Comune che quella procedura sta curando. “Ma solo quando,  fra un anno circa, anche la porzione centrale del grande canale in via Puntale sarà completato– conclude Santoro- potremo dire che Giampilieri sia diventato un luogo sicuro. 

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