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Le nuove leve della mafia, decise 25 condanne

Dopo le condanne della “G otha Pozzo 2”, ieri si è materializzato il giorno del giudizio per i 29 imputati dell’inchiesta “Gotha 4” che hanno scelto il rito abbreviato. Al termine dell’udienza, il gup del Tribunale di Messina Daniela Urbani ha emesso 25 condanne, per oltre 182 anni di reclusione, e 4 assoluzioni. Alla sbarra le cosiddette nuove leve della famiglia mafiosa dei Barcellonesi, smantellate da carabinieri e polizia in seguito a una maxi operazione scattata nel 2013 e condotta dai sostituti procuratori della Dda Giuseppe Verzera, Angelo Cavallo e Vito Di Giorgio, che nel corso della requisitoria avevano sollecitato pene per complessivi 232 anni. Questi i verdetti: a Santo Alesci inflitti 7 anni e 8 mesi, ad Alessandro Artino 8 mesi pena sospesa, a Salvatore Artino 5 anni e 4 mesi, ad Antonino Bagnato 4 anni e 8 mesi, Salvatore Bucolo 8 anni e 2 giorni, Gianni Calderone 4 anni, Salvatore Campisi 13 anni con la concessione dell’attenuante dell’art. 8 per la collaborazione, Domenico Chiofalo 7 anni e 8 mesi, Alessandro Crisafulli 8 anni e 8 mesi, Carmelo Crisafulli 6 anni e 8 mesi, Vito Vincenzo Gallo 7 anni e 8 mesi, Massimo Giardina 7 anni e 4 mesi, Salvatore Italiano 6 anni e 7 mesi, Antonino Mazzeo 8 anni e 8 mesi, Nunzio Fabio Mazzeo 5 anni e 10 mesi, Carmelo Mazzù 7 anni e 8 mesi, Lorenzo Mazzù 10 anni, Aurelio Micale 6 anni e 8 mesi, Carmelo Perroni 7 anni e 2 mesi, Francesco Pirri 6 anni e 8 mesi, Gianfranco Pirri 7 anni e 8 mesi, Stefano Rottino 10 anni e 4 mesi, Antonino Scordino 9 anni e 4 mesi, Maurizio Giacomo Sottile 4 anni, Giuseppe Antonino Treccarichi 10 anni e 8 mesi. Assolti, invece, Antonino Artino, Gianfranco Micale Massimiliano Munafò, Luciano Runcio. Disposta, inoltre, la confisca dei beni sequestrati a Giuseppe Antonino Treccarichi e Antonino Mazzeo. Gli avvocati sono Gaetano Pino, Massimo Alosi, Diego Lanza, Giuseppe Lo Presti, Tommaso Calderone, Sebastiano Campanella, Sebastiano Fabio, Vito Pirrone, Tommaso Autru Ryolo e Pinuccio Calabrò. L’inchiesta L’operazione denominata “Gotha 4” , portata a compimento nel luglio 2013, ha svelato gli affari illeciti condotti dalla potentissima e influente famiglia mafiosa di Barcellona Pozzo di Gotto, da anni egemone nella provincia di Messina. È sfociata nell’esecuzione di 36 ordinanze di custodia cautelare da parte di polizia e carabinieri. Con il quarto troncone dell’indagine sul clan, gli inquirenti sono riusciti a bloccare i tentativi di riorganizzazione, dopo i duri colpi inferti dagli arresti dei boss storici in una serie di blitz che hanno anche indebolito economicamente il sodalizio con numerosi sequestri di beni. Dall’indagine è emerso uno scenario caratterizzato da una forte instabilità, grazie anche alla crescente collaborazione delle vittime delle estorsioni, commercianti e imprenditori che hanno denunciato sempre più. Nel fascicolo sono confluite le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, a partire da Carmelo Bisognano, ex boss dei “Mazzarroti“, poi Alfio Giuseppe Castro e Santo Gullo, fino ai più recenti Salvatore Campisi e Salvatore Artino, che hanno raccontato ai magistrati i particolari di molti fatti recenti.

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