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Cittadella della giustizia all’ex Ospedale militare

  «C’è una soluzione che accontenta tutti ed è quella che cercheremo di perseguire fino in fondo. Dall’incontro con il ministro della Difesa torniamo a Messina più fiduciosi». Il sindaco Renato Accorinti e l’assessore all’Urbanistica Sergio De Cola tornano in treno da Roma (effetti della spending reviwe che ha ridotto sempre più le spese di rappresentanza e per gli stessi viaggi istituzionali). Che la missione romana di ieri sia andata a buon fine, in realtà, nessuno può dirlo. Ma c’è – assieme all’annuncio della visita del ministro Roberta Pinotti in riva allo Stretto – uno spiraglio aperto nella vicenda della dismissione delle aree militari da destinare al secondo Palagiustizia. «L’utilizzo dell’Ospedale militare sembrava ormai precluso, dopo il no dell’Esercito. Ma il Ministero – afferma Accorinti – ha preso l’impegno di rivedere l’intera questione e io credo che con il buon senso e la ragionevolezza mostrata da tutti si può trovare una soluzione al più presto, in modo da non sprecare i 17 milioni di euro da decenni “congelati”, risolvendo al contempo le gravi carenze strutturali della giustizia a Messina». La ministra Pinotti verrà nelle prossime settimane ed effettuerà un sopralluogo sia nelle aree dell’Ospedale militare sia alle Caserme di Bisconte. «C’è un problema logistico all’interno dell’ex Ospedale militare – insiste Accorinti – ma può essere risolto facilmente. Si tratta di collocare altrove strutture e mezzi che si trovano attualmente in quell’area. All’ex Ospedale militare può nascere davvero la “Cittadella giustizia”, un polo moderno e funzionale, vicino al centro, con ampie zone di parcheggio e servito dall’autostrada. Tutto quello che manca, ad esempio, alla vecchia ipotesi della Casa dello Studente, a nostro avviso assolutamente impercorribile. Oltretutto si è a un passo dalla possibilità di mettere a frutto il finanziamento per la ristrutturazione e messa in sicurezza dell’edificio di via Cesare Battisti che, entro breve tempo, potrà tornare alle funzioni per le quali è stato realizzato, cioè una Casa per gli studenti. Pensare di realizzare il Palagiustizia, demolendo tutto, in una zona del centro dove non ci sono parcheggi né collegamenti diretti con la tangenziale, non è sensato». 

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