Lo si può definire un buon esempio di soldi pubblici spesi bene. Purtroppo non è sempre scontato che le istituzioni possano trovare un accordo così funzionale come quello che è venuto fuori dall’assegnazione dei lavori di messa in sicurezza del viadotto Ritiro.
L’esigenze di tutti sono finite tutte intorno ad un tavolo per essere risolte in nome di un’efficienza che potrà essere confermata a consegna dei lavori avvenuta nel 2017.
Se il Cas aveva l’esigenza di rimettere in sesto un viadotto sul quale si viaggia ad una corsia da tre anni, il comune di messina aveva il compito di completare con le uscite gli svincoli di Giostra-Annunziata per i quali la copertura economica non è certa.
Peraltro il consorzio doveva trovare una via alternativa per il transito autostradale durante i 2 anni e 4 mesi di lavori, e così succederà che quella bretella di cantiere che si poggerà sull’area di sosta trapani, diverrà, dal 2017 la nuova uscita autostradale degli svincoli nord.
La gara d’appalto si è conclusa con il successo di una azienda come la Toto Costruzioni Generali che garantisce affidabilità. Un colosso del ramo infrastrutture che si occupando della variante di valico e in Sicilia del raddoppio ferroviario della Cefalù-Castelbuono che vale 338 milioni di euro.
La commissione ministeriale ha scelto il progetto tecnicamente più valido e non il più economico. Questo un altro segnale che lascia ben sperare per il futuro di un’opera che comunque nei prossimi due anni di lavori non potrà non avere ripercussioni sulla mobilità cittadina e autostradale, ma anche sulla vita dei messinesi che vivono all’ombra del grande ponte.
Durante smontaggio e rimontaggio degli impalcati o durante la costruzione della bretella scatteranno gli sgomberi. Per diverso tempo quei nuclei familiari dovranno essere ospitati altrove e questo naturalmente è un problema che va risolto con la stessa efficacia e coralità con cui si è definita l’operazione viadotto – svincoli.