Un tira e molla durato anni. Speranze e illusioni prima nutrite, poi deluse, poi di nuovo cassate. Raccontandolo non si rappresenta concretatamente lo stato d’animo di quelle 32 persone che credevano di essere ad un passo dall’agognato posto di lavoro e che ieri si sono sentite dire che non faranno parte di quel folto gruppo di precari di palazzo Zanca che saranno stabilizzati o almeno assunti a tempo determinato. Invece la notizia è che difficilmente il loro caso sarà risolto. Certamente si può capire l’amarezza e l’ angoscia: “non abbiamo neanche la forza di reagire”, ci hanno detto stamattina alcuni di loro, al telefono. E la loro vicenda personale si intreccia anche con quella di un’intera città. Da anni il comandante della polizia municipale Calogero Ferlisi lancia puntualmente appelli ad ogni amministrazione passata da quel palazzo. L’organico del corpo è sottodimensionato e lo sarà sempre più, poichè molti agenti stanno per andare in pensione. E’ impossibile continuare così. Gli fa eco il segretario provinciale del sindacato Silpol, Giuseppe Gemellaro, che manifesta tutto il disappunto della categoria