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L’ospedale Piemonte non sarà smantellato

Il frutto della missione bipartisan dei deputati Garofalo, Germanà, Mancuso (Ncd), Beppe Picciolo (Dr) e Santi Formica (Forza Italia), al ministero della Salute per affrontare il “nodo” Piemonte e, più nello specifico, la questione dell’ipotetico accorpamento tra il nosocomio di viale Europa e l’Irccs Neurolesi, sembra finalmente avere un sapore dolce. Per la serie: questa fusione s’ha da fare. E il “succo” sta tutto nell’obiettivo che si potrebbe raggiungere: creare un centro di eccellenza unico non solo in Sicilia ma in tutto il Meridione d’Italia, che farebbe fare alla città dello Stretto un balzo in avanti nella classifica riguarda la qualità dei livelli socio-assistenziali, attualmente fanalino di coda. L’incontro ha consentito alla Lorezin e agli altri funzionari ministeriali che vi hanno preso parte (vedi scheda), di acquisire tutti gli elementi del caso, valutando la sostenibilità economica di un progetto che deve tenere conto dei limiti imposti tanto dal “Patto per la salute”, quanto dal decreto Balduzzi (i cui effetti entreranno in vigore a partire dal 2017). Paletti normativi quest’ultimi, che hanno blindato anche l’architettura del piano di riordino della rete ospedaliera siciliana, entro cui l’o p e r azione Piemonte-Ircss dovrebbe rientrare. In che modo? Il primo punto, fondamentale sotto un profilo squisitamente sindacale, prevede che l’ “a s s o rbimento” da parte del Neurolesi, di tutto il personale del nosocomio di viale Europa. Di contro, tutte le specialistiche presenti al Piemonte, diventeranno un’eccellenza nell’ambito della riabilitazione grazie al contributo di cui dispone del centro di ricerca. Verrà invece a mancare il reparto di ostetricia e ginecologia. Importanti rassicurazioni (ma pur sempre verbali) sono giunte sul fronte del mantenimento del pronto soccorso. Il ministro ha condiviso la necessità rappresentata dai deputati di tenere “viva” la vocazione di emergenza urgenza del Piemonte, sia alla luce della posizione strategica occupata in centro città, sia per via dell’inserimento del nosocomio di viale Europa nel piano comunale di protezione civile. Le basi per la fusione sembrano dunque essere solide, la parola decisiva spetta però adesso all’assessore regionale, Lucia Borsellino. La rappresentante della Giunta Crocetta, che poco ha digerito la tesi di “favoritismo” v e rso gli interessi sanitari di Catania, sostenuta in conferenza stampa dai deputati Picciolo e Formica, è già stata contatta dal Ministro ed è stata da quest’ultima invitata a valutare bene la bontà del progetto 

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