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Museo Rifugio Cappellini chiuso da un guard rail

All’inaugurazione partecipò anche l’allora assessore regionale alla cultura, la messinese Giusi Furnari,  il commissario della provincia Romano e il soprintendente Scimone. Fu viva la soddisfazione di aver riconsegnato alla città uno dei luoghi simboli della Messina che tremava per la guerra dopo aver tremato per il terremoto. In una ammirevole sinergia fra pubblico ( la provincia ha dato la disponibilità degli spazi di questi rifugio di Scoppo ) e privato perché a ricostruire gli spazi e gli interni della Messina di 70 anni fa sono stati proprio collezionisti e appassionati con la consulenza di  storici, intellettuali ed esponenti della cultura cittadina.

Per arrivare al rifugio Cappellini bisogna superare questo cancello e percorrere circa duecento metri di strada.

Ieri sera, però, il direttore della la mostra “Messina tra le due guerre” del Rifugio , Angelo Caristi, ha scoperto che l’ingresso era stato chiuso dalla posa del guard rail. Resta solo un piccolo varco , neanche in sicurezza, per poter accedere, solo a piedi alla strada che porta al Rifugio.

Gli studenti  dall’inizio dell’anno scolastico, hanno, numerosi visitato la mostra arrivando con i pulmini fin all’ingresso. Lo spazio per i posteggi c’è, ma non possono essere più raggiunti perché la strada è stata richiusa. L’area è del Consorzio Autostrade che avrà avuto le sue buone ragioni per chiudere il transito verso la zona, ma di certo una concertazione più efficace con la Provincia ed i privati che lo hanno realizzato, per evitare di isolare la mostra sarebbe stata opportuna. I residenti raccontano che fino a qualche giorno da quella era un via vai di mezzi di un cantiere, ma da il passo è sbarrato. Il Deputato regionale e presidente della commissione cultura della Regione, Marcello Greco testimonia anche il disagio dei cittadini.        

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