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Atm, c'è l'accordo
sulla pianta organica

 Nel vuoto assoluto che ha caratterizzato l’attività dell’Atm nella sua più o meno recente storia spiccano diverse anomalie. Tra queste una pianta organica ferma all’era Provvidenti (quando però venne approvata senza il consenso unanime dei sindacati) e un contratto di servizio mai esistito, nonostante i continui richiami persino della Corte dei conti. Atti basilari, eppure in casa Atm in questi anni si è continuato come se fosse possibile agire senza un contratto che regolasse i rapporti con la “casa madre” Comune, come se il far west, in questo senso, potesse essere un contesto ideale in cui operare. E forse per qualcuno lo era, in effetti. Oggi si è deciso di mettere una pezza. Dopo la bozza del piano industriale dell’ago - sto scorso, uno dei primi atti targati Giovanni Foti, nei giorni scorsi vertici aziendali e sindacati hanno raggiunto l’accordo sulla macrostruttura della nuova pianta organica. Che, in sintesi, prevede 570 unità di personale, di cui 232 autisti. Oggi ne mancherebbero 40 rispetto al fabbisogno, ma c’è il bacino dei 50 ex Lsu ancora in attesa di nomina. La vera novità riguarda l’assetto di vertice: “sotto” il consiglio d’amministazione ed il direttore generale sono previste direzione amministrativa, direzione Tpl e direzione commerciale, vera new entry con la figura di una sorta di manager del marketing. Figura chiave, perché dovrebbe occuparsi delle vendite, dei tagliandi, dei parcheggi. Qualcuno dice che pare disegnato apposta proprio per Foti, questo ruolo, ma è presto per dirlo. Di certo tra fine anno e inizio 2013 dei cambi ci saranno. In primis il direttore della tranvia (futuro direttore Tpl?): a prendere il posto di Crisafulli sarà Vincenzo Poidomani, già alle Ferrovie. Anche il direttore amministrativo Garufi saluterà l’azienda trasporti. Altro passaggio chiave, il contratto di servizio. È ormai pronto, anche se si sa ben poco dei contenuti. Alcuni elementi: sarà triennale, ricalcherà le previsioni del Piano di riequilibrio, si fonderà su un contributo, nei tre anni, di 40 milioni di euro da parte del Comune, contributo che diminuirà progressivamente (da 15 a 10 milioni circa). E soprattutto sembra che verrà introdotta una clausola di compensazione: in caso di assenza o di ritardi dei contributi regionali, sarà il Comune a coprire gli importi. Il documento, nei prossimi giorni, verrà sottoposto alla Giunta. 

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