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Liberi Sauta e Capone,
domiciliari finiti

Fine degli arresti domiciliari, solo obbligo di firma per tre volte alla settimana. Hanno deciso così i giudici della seconda sezione penale che stanno gestendo il primo troncone del processo “Corsi d’oro” sulla formazione professionale per due degli imputati, l’ex assessore Melino Capone e l’ex consigliere comunale Elio Sauta, rispettivamente in questa vicenda considerati “padri padroni” degli enti di formazione Ancol il primo, Lumen e Aram il secondo. La richiesta di attenuare la misura cautelare per Sauta e Capone, era stata presentata sabato scorso a conclusione dell’udienza del processo del primo troncone dai loro difensori, gli avvocati Alberto Gullino e Marcello Scurria, con una serie di considerazioni anche sulla cessazione di quelle cautele che avevano portato alla misura. E il collegio presieduto dal giudice Rosa Calabrò, che sabato si era riservata la decisione, adesso ha sciolto la riserva e ha deciso di modificare la misura degli arresti domiciliari con quella meno afflittiva dell’obbligo di firma per i due imputati. (n.a.)

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