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Crocetta contro Vullo, e Ciacio, lo 007, si dimette

In merito alla vicenda della nomina di Vincenzo Ciacio quale membro del nucleo anticorruzione dell'azienda Papardo-Piemonte di Messina, il presidente della Regione Rosario Crocetta, nel comunicare che "tale nomina non è stata né concordata né comunicata al governo", stigmatizza il fatto che "il manager della stessa azienda, Michele Vullo, non abbia verificato o abbia ignorato precedenti condanne penali subite dallo stesso Ciacio e proceduto con disinvoltura a tale nomina". "Il tentativo di coinvolgere politicamente il governo su tali scelte - aggiunge Crocetta in una nota - è totalmente privo di motivazioni". Il presidente comunica che "già in data odierna l'assessore alla Salute, Lucia Borsellino, ha fatto una richiesta di acquisizione atti relativi a tale nomina e che se ci dovessero essere responsabilità procedurali nella nomina, riconducibili ai vertici dell'azienda, si procederà in modo tempestivo e rigoroso nei confronti di coloro che nel nominare un responsabile anticorruzione non abbiano rispettato le stesse normative anticorruzione". (ANSA).

Alla luce delle polemiche, l'ex 007 ha rassegnato le dimissioni dall'incarico che - sottolinea in una nota - sarebbe stato gratuito e senza rimborso spese.  

"Mi preme dire che in altri tempi qualcuno gli avrebbe ricordato che chi non fa l'inchiesta non ha diritto di parola. Nel caso in specie, nulla di quanto contenuto nella sua nota corrisponde alla realtà fattuale di quando accaduto: il dottor Ciacio non è stato inserito in nessun gruppo anticorruzione;il sottoscritto era a conoscenza dell'episodio accaduto durante una operazione 'coperta' e Ciacio è stato reintegrato in polizia, dove ha finito la sua carriera come comandante della stazione Sant'Agata di Militello, ricevendo un encomio per la sua attività dal capo della Polizia". Lo dice in una nota il direttore generale dell'ospedale Papardo di Messina, Michele Vullo, replicando alle dichiarazioni del presidente della Regione Rosario Crocetta. "Il collega coinvolto insieme a Ciacio nella vicenda del patteggiamento - aggiunge Vullo - attualmente è impegnato nella lotta contro la mafia a Reggio Calabria. Infine, non è mia abitudine prendere ordini da chicchessia e mi assumo l'intera responsabilità di aver richiesto a Ciacio di definirmi, a titolo gratuito, un piano di video-sorveglianza dopo gli oltre 40 furti subiti dall'azienda". "Evidentemente, ancora una volta - conclude Vullo - mi spiace notare la superficialità con la quale si affrontano i problemi. Per quanto mi riguarda continuerò nel mio impegno per la legalità che ha caratterizzato l'intera mia esistenza e soprattutto in questo caso. Spero che altri possano dire lo stesso". (ANSA).

 

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