Trentaquattro i presenti al momento del voto, ventitré quelli di inizio seduta. Sempre 23 coloro che alla fine hanno detto “sì” al consuntivo discusso ieri in aula. Quasi tutti i consiglieri che hanno deciso di “promuovere” il provvedimento, hanno però ritenuto necessario motivare il loro assenso: non certo un ok incondizionato all’Amministrazione ma, al contrario, un voto “incoraggiato” dal parere positivo fornito dai revisori, che ricordiamo essersi espressi con pollice verso in occasione della presentazione della prima stesura del consuntivo (poi rimodulato da Signorino). Proprio Zaccone (presidente del collegio), su sollecitazione del presidente della commissione bilancio, Nicola Cucinotta, è stato invitato ad illustrare nuovamente il contenuto del parere, in parte poco prima spiegato da Signorino. Il cui linguaggio, però, continua ad essere considerato da molti consiglieri troppo tecnico e poco comprensibile. In sostanza, dunque, secondo quanto emerso dal dibattito, è stato solo grazie ai revisori se alla fine il sì è arrivato, con i voti di Abbate, Adamo, Amadeo, Amata, Cardile, Crisafi, Crifò, Cucinotta, Faranda, Fenech, Interdonato, La Paglia, Mondello, Pagano, Parisi, Perrone, Risitano, Rizzo, Scuderi, Sindoni, Sorrenti, Sottile e Trischitta. I contrari, tre in totale, sono tutti in rosa: le consigliere Russo, Contestabile e Nina Lo Presti, quest’ultima protagonista dell’ormai consueto attacco all’Amministrazione e, in particolare, al vicesindaco. In otto, invece, preferito la strada del “limbo”, ovvero dell’astensione: la presidente Barrile (astensione “tecnica”), Burrascano, David, De Leo, Gioveni, Santalco e Vaccarino. Basta un’occhiata alla geografia del voto, per notare come il consuntivo, evidenzia posizioni divise negli stessi gruppi, alcuni dei quali, vedi Cambiamo Messina dal basso, smembrati già da tempo. In seno a CMdbB, voti favorevoli solo da Fenech, Risitano; perdurante diffidenza da parte di Sturniolo (astenutosi), opposizione ormai dichiarata della Lo Presti. Nell’Udc, unica voce fuori dal coro quella di Gioveni, (così nel caso del voto sulla delibera Tasi). Così come nei Dr, compatti nel dire sì, ad eccezione del consigliere Carreri, uscito parecchio tempo prima della votazione. Tra le “assenze” anche quella di Daniele Zuccarello (presente per tutta la seduta ma non votante), che ha scelto di seguire una linea diversa dalla collega Donatella Sindoni, che ha invece dato l’ok. Il puzzle più scombinato rimane quello del Pd, con consiglieri in parte favorevoli e in parte astenuti.
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