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Declassato il Centro trasfusionale del Papardo

Il Centro trasfusionale del Papardo dal prossimo 1 gennaio verrà declassato a emoteca. Il danno economico è di oltre un milione di euro ma saranno ancora più gravi le conseguenze sul piano della funzionalità dello stesso ospedale che serve l’intera zona nord di Messina. Per il deputato regionale Beppe Picciolo è un colpo durissimo inferto alla nostra città. «Sono giorni difficili per la sanità messinese – afferma il capogruppo dei Democratici Riformisti – ma non possiamo dire che il male non lo stiamo cercando con le nostre stesse mani. Ho appreso con sgomento che per cause ancora poco chiare il Centro Trasfusionale del  Papardo non ha superato le procedure di accreditamento istituzionale previste dall'Audit regionale. Per ben due volte gli ispettori si sono presentati al Papardo e non hanno potuto riscontrare i protocolli richiesti per accreditare il Centro che dall’inizio del 2015 sarà declassato ad emoteca. Ovvero – ha proseguito Picciolo – dovrà acquistare le sacche di sangue a circa 130 euro ciascuna, mentre la campagna donazioni non potrà essere più effettuata al Papardo. È una vergogna – insiste Picciolo –, da parte mia ho già pronta un’interrogazione che presenterò in settimana per chiedere alla Regione di riaprire i termini di verifica scaduti il primo novembre e contestualmente cercheremo di convincere il dirigente ad inviare una commissione per riaccreditare il Centro. In caso contrario, i costi prevedibili per il Papardo sarebbero enormi: circa un milione di euro di acquisto sangue. Mentre mi domando: chi ed in cosa ha sbagliato? E chi pagherà veramente? Come si può da subito rimediare? Lo chiedo nella interrogazione all'assessore Borsellino nella speranza di poter avere risposte confortanti e soprattutto un segnale in termini di provvedimenti disciplinari per chi ha prodotto un tale disservizio alla collettività». 

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