Il vantaggio accumulato sulla zona rossa dopo gli ottimi risultati di ottobre, durante il quale il Messina ha raccolto otto punti, si è praticamente azzerato. E’ lo sgradevole effetto collaterale di una squadra che non centra la vittoria dallo scorso 18 ottobre, quando Corona piegò la Vigor Lamezia dal dischetto. E proprio un altro penalty, contro il Catanzaro, stava per regalare, nuovamente, i tre punti al Messina che nel recupero ha pagato, a caro prezzo, oltre i propri demeriti, la distrazione su Rigione, libero di calciare senza ostacoli verso la porta di Iuliano. Il pari con le aquile ha allungato a sei partite la striscia di partite senza successi. Peloritani che fanno fatica a segnare su azione e che, per la terza volta, era già accaduto con Aversa e Martina, non sono riusciti a difendere a dovere il gol del vantaggio nonostante una prova dignitosa, soprattutto nel secondo tempo. Un quadro della situazione non esaltante alla vigilia degli impegni di dicembre, tutt’altro che semplici, quando il Messina affronterà in trasferta l’Ischia, domenica prossima, e di seguito Benevento e Salernitana, ovvero due delle formazioni di vertice del torneo. L’inopportuno silenzio stampa non ci consente di conoscere il pensiero di società e tesserati, ma un pizzico di preoccupazione comincia a serpeggiare perché, alla distanza, stanno venendo fuori i limiti caratteriali e tecnici della squadra. In questo contesto, sorprende, e non poco, il mancato utilizzo del giovane difensore Silvestri, mandato addirittura in tribuna. Non un terremoto ma scosse di assestamento, indicative sul momento non propriamente sereno dell’ambiente giallorosso. La nota positiva è rappresentata dal recupero in extremis degli infortunati. Lo staff sanitario è riuscito a mettere in piedi, in poco tempo, Stefani e Damonte, vittime di problemi muscolari. Martedì è prevista la ripresa della preparazione in vista della insidiosa trasferta di Ischia alla quale potrebbe prendere parte anche Izzillo, anche lui fermo ai box per uno stiramento.
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