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Salvi i servizi sociali, voto e polemiche in consiglio

Ieri le urla “vergogna” oggi se no  gli applausi, il consenso. Si è chiusa la vicenda del finanziamento degli ultimi due mesi dei servizi sociali. Si è chiusa con una votazione ampiamente condivisa, 22 a favore su 29 presenti dopo che era caduto ieri il numero legale, ma non senza qualche strascico polemico. Più legato alla forma che ai contenuti. Nessuno in aula ha pensato di lasciare Messina senza i servizi assistenziali, ma su come si dovesse lanciare il salvagente c’è stato dibattito anche oggi.

Per pagare gli stipendi dei 500-600 lavoratori dei servizi sociali, Palazzo Zanca si rivolgerà ai fondi della Tasi, la tassa, simile all’Imu,  sui servizi indivisibili e che è stata pagata il mese scorso. Il gettito è stato superiore alle attese, ma l’extra non bastava a coprire i de milioni che servivano. Allora la concertazione Consiglio-Amministrazione ha varato l’escamoutage di stornare gran parte dei fondi destinati alla manutenzione delle strade sui servizi sociali, come in realtà era già nel disegno originale della Giunta Accorinti, poi variato in Aula consiliare. E allora per salvare i servizi ad anziani, portatori di handicap e per i giovani delle zone disagiate, bisognerà sacrificare la sicurezza viaria? La risposta non per forza. Quelle somme destinate alla manutenzione nella Tasi saranno rimpiazzate dai fondi ecopass del 2014. Quindi è stato sostanzialmente dimezzato il fondo per le strade che sarebbe scaturito dalla somma di Tasi+ ecopass a favore della continuità di lavoro e prestazione nel sociale.  A vigilare sul buon fine della vicenda gli stessi lavoratori che ieri sera avevano gridato la loro rabbia per il rinvio della seduta del consiglio. In aula molte eccezioni sulla legittimità dell’atto, ma nessuna sull’opportunità di questo cambio di destinazione. Poco prima della votazione decisiva, molte consigliere hanno lasciato momentaneamente l’aula, in segno di dissenso nei confronti di una frase ritenuta discriminatoria del capogruppo di Forza Italia Pippo Trischitta. Poco prima era stato osservato un minuto di raccoglimento nel giornata mondiale contro la violenza sulle donne. 

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